Secondo l’Istat l’inflazione in Italia è scesa a novembre allo 0,7%, un segnale di per sé positivo, ma che non ha raggiunto le tasche dei consumatori, che continuano a pagare molto di più per il cibo e altri beni di prima necessità o sono costretti a cambiare abitudini alimentari, prediligendo discount e prodotti di livello inferiore.
Così denuncia Adoc Basilicata (Associazione Difesa Orientamento Consumatori).
Aggiunge il Presidente, dott. Canio D’ANDREA:
“Il Governo non canti vittoria, ma sia concreto e realizzi che il carrello tricolore non ha sortito alcun effetto.
L’anno non è ancora concluso e la manovra finanziaria può essere l’occasione per Governo e Parlamento di trovare le giuste soluzioni per recuperare il potere d’acquisto delle persone, rendendo strutturale il cuneo fiscale e riportando al 5% l’aliquota IVA per i prodotti per la protezione dell’igiene femminile e per l’infanzia.
Inoltre, insieme alle Associazioni dei Consumatori è possibile avviare un percorso, al momento soltanto annunciato ma mai divenuto operativo, di collaborazione per calmierare concretamente i prezzi dei beni al consumo, dare una sferzata all’inflazione e colpire la speculazione.
In ultimo chiediamo di prorogare la fine del mercato tutelato che, in assenza del quale, si aprirà la strada a truffe e nuovi aumenti delle bollette”.