Liste d’attesa in Basilicata: “lucani bisognosi di cure di fronte al dilemma se mettere mano al portafoglio o rinunciare alle cure”

“Ampliare le fasce orarie nelle quali è possibile effettuare visite specialistiche ed accertamenti diagnostici, estendendole anche alla sera e al weekend è un passo in avanti nella direzione delle esigenze di cura dei cittadini, ma farlo senza indicazione alcuna delle risorse e senza il coinvolgimento delle rappresentanze sindacali rende il percorso intrapreso irto di difficoltà e corre il rischio di far naufragare una iniziativa positiva, già oggetto di una nostra proposta formalizzata in una mozione presentata alla stampa sei mesi fa e non ancora discussa in Consiglio regionale”.

E’ quanto afferma il Capogruppo di Basilicata Casa Comune Giovanni Vizziello in merito al nuovo piano di Governo Regionale di Governo delle Liste d’attesa varato venerdì scorso dalla Giunta Regionale:

“A fronte delle possibilità economiche previste dal Governo in favore delle regioni per snellire i tempi di erogazione di visite mediche ed esami di laboratorio e che la Corte dei Conti ha recentemente quantificato in oltre due miliardi di euro.

Il documento predisposto dalla Giunta regionale non menziona le risorse economiche attraverso cui perseguire l’obiettivo di snellire le liste d’attesa attraverso le prestazioni aggiuntive richieste a medici, infermieri e tecnici di laboratorio.

La circostanza poi che il Piano regionale di Governo delle Liste d’Attesa riguarda un ambito caratterizzato da storiche carenze di personale, con medici ed infermieri stremati da anni da turni di lavoro faticosissimi, avrebbe preteso inoltre una ampia concertazione con le rappresentanze sindacali, al fine di comprendere se l’idea di prolungare l’orario di apertura delle strutture sanitarie sia realmente praticabile in Basilicata in virtù della consistenza numerica del personale che lavora nel sistema sanitario regionale.

Senza chiarezza su questi elementi strutturali siamo al cospetto del ritornello di annunci che non risolvono il problema delle liste d’attesa e che lasciano i lucani bisognosi di cure di fronte al dilemma se mettere mano al portafoglio o rinunciare alle cure”.