“Come è noto l’Italia ha la digital tax, noi la faremo entrare in vigore dal primo Gennaio, è uno dei componenti della Manovra”.
Queste le parole con cui il Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, riporta alla ribalta il tema della tassazione dei giganti del web:
“La misura c’era ma non operativa.
Non vogliamo solo la digital tax italiana ma vogliamo che sia collocata dentro una misura definita sul piano internazionale.
In generale, un tema di strettissima attualità visto che poche ore fa anche l’Ocse ha accelerato nella direzione di una nuova proposta da mettere sul tavolo del prossimo G20″.
La nuova manovra entrerà in vigore da Gennaio.
Nel mentre la situazione attuale vede in Italia, dallo scorso autunno, sull’esempio della web tax francese e spagnola, un’aliquota del 3% per le aziende con oltre 750 milioni di ricavi di cui almeno 5,5 milioni da servizi digitali distribuiti sul territorio nazionale, dalla pubblicità – mirata online – per la fornitura di beni e servizi venduti su internet, fino alla trasmissione di dati raccolti sempre attraverso interfaccia digitale.
Nessun disappunto della Commissione Europea per la manovra finanziaria al vaglio del Governo, da Lussemburgo, Gualtieri ha anche spiegato:
“Crediamo che la filosofia della manovra sia stata ben compresa, abbiamo fiducia nel dialogo con la Commissione europea.
Ho incontrato Moscovici e Dombrovskis, i contatti sono positivi, la Commissione deve attendere di esaminare la manovra, conosce i numeri della Nadef, abbiamo illustrato i contenuti e la logica che ci ha portato a individuare il 2,2% come punto di equilibrio per mantenere il debito in traiettoria discendente e non fare una manovra restrittiva.
Questo ci ha portato a individuare un punto di equilibrio di responsabile espansione che consente di usare una certa flessibilità.
C’è ottimismo e proseguiremo nel nostro impegno”.