Ormai manca poco alla festa in ricordo di San Pio da Pietrelcina del 23 Settembre.
In particolare un ricordo lo lega alla città di Melfi.
Siamo nel mese di settembre del 1919 e Mons. Alberto Costa Vescovo di Melfi e Rapolla si ferma qualche giorno a San Giovanni Rotondo per stare vicino a Padre Pio.
Il Vescovo di Melfi Costa rimane affascinato dalla figura del Santo fraticello del Gargano Padre Pio da Pietrelcina.
Il Vescovo si confessa da Padre Pio, bacia le mani stigmatizzate del Santo e guarda con ammirazione la Santità del “povero frate che prega”, così si definiva San Padre Pio.
Mons. Costa nel settembre del 1919 vede arrivare a San Giovanni Rotondo migliaia di fedeli da tutte le province d’Italia e dall’ estero.
Il Vescovo Costa definisce Padre Pio “un santo disceso dal cielo”.
Insomma approfondisce l’amicizia con Padre Pio e inizia con lui anche un dialogo attraverso delle lettere con il Santo del Gargano.
Monsignor Alberto Costa, vescovo di Melfi-Rapolla e Venosa prima, e di Lecce poi era nato a Santa Croce di Polesine Parmense (Parma) il 15 marzo 1873 e morto a Lecce il 2 agosto 1950.
Fu ordinato sacerdote il 19 settembre 1896.
Fu insegnante e vice reggente del Seminario diocesano di Fidenza (Parma), canonico della Cattedrale della stessa Fidenza, vicario capitolare e vicario generale della stessa diocesi parmense.
Il 24 novembre 1908 il Pontefice Pio X lo pose nel numero dei suoi camerieri segreti e successivamente fu quindi elevato alla dignità episcopale, con l’incarico di vescovo di Melfi e Rapolla.
La consacrazione episcopale ebbe luogo nella cattedrale di Fidenza il 28 aprile 1912.
A presiedere la cerimonia fu il Vescovo di Fidenza monsignor Leonida Mapelli assistito dai vescovi di Carpi e Pontremoli, monsignor Andrea Rigetti e monsignor Angelo Fiorini.
Alla sua diocesi di Melfi e Rapolla la Santa Sede unì, il 30 aprile 1924, anche la città di Venosa, patria di Orazio.
Il 7 dicembre 1928 fu promosso alla cattedra episcopale di Lecce.
Quindi in onore degli imminenti festeggiamenti per Padre Pio vale la pena ricordare questa bella e Santa amicizia del Vescovo di Melfi con il “Santo disceso dal cielo”.