Niente più Iva al 5% per i prodotti per l’infanzia e per la cosiddetta tampon tax.
Come fa sapere tgcom24: “la bozza della Manovra prevede infatti che latte in polvere e preparazioni per l’alimentazione dei bimbi, così come assorbenti, tamponi e coppette mestruali, passino tra i prodotti soggetti all’Iva al 10%.
Confermato il congelamento per altri sei mesi, fino a fine giugno, di plastic e sugar tax.
Le due imposte, introdotte con la Manovra per il 2020 e mai entrate in vigore, dovrebbero quindi scattare dal 1 luglio 2024, salvo ulteriori interventi.
Era stato il governo Draghi a intervenire sulla tampon tax: gli assorbenti femminili (considerati beni ordinari, come vino, sigarette e vestiti) erano soggetti all’Iva al 22%.
Di conseguenza gli assorbenti in Italia erano tra i più costosi in Europa.
Una forma di discriminazione verso le donne che, ovviamente, a differenza degli uomini, si trova(va)no ad affrontare spese alte per un bene il cui acquisto è necessario. Ora, si cambia nuovamente.
‘Non confermiamo il taglio dell’Iva’: così il premier Giorgia Meloni in conferenza stampa.
‘Purtroppo il taglio dell’Iva è stato nella stragrande maggioranza dei casi assorbito da aumenti di prezzo – ha aggiunto il presidente del Consiglio – e quindi non penso che valga la pena di rinnovare la misura’.
La decisione che il governo intende prendere è stata contestata dalle associazioni dei consumatori che accusano l’esecutivo di rinunciare a un intervento sui prezzi di beni ritenuti fondamentali per le famiglie e le donne.
Ulteriore novità che interessa le famiglie nella bozza della Manovra.
Nel 2024, infatti, due mesi del congedo parentale, sul totale dei sei a disposizione entro i sei anni di vita del figlio, saranno pari all’80% della retribuzione anziché al 30%.
Negli anni successivi però si cambia ancora: per uno dei due mesi la retribuzione sarà pari al 60% dello stipendio, l’altro resterà all’80%“.