Questa mattina, presso la Questura di Matera, il Dirigente del commissariato di Pisticci, Domenico Di Vittorio e i suoi colleghi , dopo una intera giornata e notte di indagini hanno incontrato la stampa per comunicare gli ultimi risvolti legati all’omicidio del 17enne Matteo Barbarinardo, scomparso dal suo paese, Marconia, la sera di Giovedì 18 Maggio e ritrovato cadavere nella giornata di ieri in un vecchio edificio vicino la sua casa.
Come vi avevamo anticipato questa mattina, al momento del ritrovamento del corpo (coperto da un telo) il medico legale ha rilevato delle ferite da taglio per cui è stata confermata la pista dell’omicidio.
Tutti i sospetti si sono concentrati sul coetaneo di Matteo, “l’amico” che Giovedì sera era uscito con il giovane nel centro di Marconia.
La Dottoressa Luisa Fasano, portavoce del Questore, ha aperto l’incontro con i giornali locali e nazionali affermando:
“E’ stato un delitto terribile, fortunatamente, noi, in Basilicata, non siamo abituati.
Ci scusiamo per il silenzio nei confronti dei giornalisti, infatti nulla è trapelato tramite la stampa. Dovevamo verificare la dinamica, e trattandosi di due minori si doveva essere molto cauti. I protocolli sono rigidi e necessari”.
Il reo, incensurato, fino allo scorso anno frequentava la scuola superiore, ora si trova in un Istituto penale per minori di Potenza ed è accusato di omicidio volontario, occultamento di cadavere e porto abusivo d’armi.
Il coltello usato contro il coetaneo è lungo 17cm con una lama lunga 7 cm, il capo della squadra mobile, Fulvio Manco ha dichiarato:
“si può portare solo se giustificando il motivo, sono in corso accertamenti di verifica”.
Il luogo dell’omicidio è una casa in costruzione, rustica, a tre piani, con i lavori terminati.
Di Vittorio ha proseguito:
“La piccola comunità di Pisticci e la relativa frazione di Marconia sono provati e colpiti da quanto accaduto. Il ragazzo ha confessato e il nostro lavoro è avvenuto con la collaborazione della squadra mobile e di chi ha fornito elementi utili per il ritrovamento. Tutti e due sono di Marconia, erano persone conosciute ma mai ad immaginare quanto si è verificato”.
Manco ha specificato:
“Noi abbiamo fatto da collante. Il ragazzo ha dato una piena confessione.
Durante la perquisizione nella casa lui, spontaneamente, ha consegnato il coltello.
Al momento è l’unico indagato. Per il movente le indagini sono in corso. Le ipotesi e le piste sono tante. Ad ora abbiamo effettuato tutto con indagini lampo tutte sotto la guida dell’autorità giudiziaria, ma gli accertamenti medico-legali in corso.
Per la dinamica sappiamo che c’è stata una discussione, poi un contatto fisico e un corpo a corpo.
La pista della droga è privilegiata, la seguiamo con attenzione. È stata una indagine classica: abbiamo cercato le persone che l’avevano visto. La salma si trova presso l’ ospedale di Policoro.
Il ragazzo ha ricevuto delle coltellate alla gola e al torace, probabilmente quelle alla gola hanno provocato la morte e le altre sono state date per rabbia.
Matteo, non frequentava la scuola. Viveva con la madre e la sorella, aveva qualche precedente di polizia. Sarebbe morto giovedì pomeriggio.
Il corpo di Matteo era coperto da un telo non telo che si utilizza nell’edilizia”.
Alla nostra domanda “come avete saputo che il corpo era in quel casolare” il Dirigente Di Vittorio ha affermato:
“erano già in atto battute di ricerca, poi abbiamo avuto una segnalazione da parte di una collega che abitava nei pressi del rustico, che aveva notato movimenti strani in quei giorni. Alle ore 14:00 abbiamo trovato un corpo non identificato. La famiglia è stata avvisata quando avevamo tutti gli elementi.
Se non arrivavano il Magistrato e il Medico Legale non potevamo”.
La polizia scientifica è stata coordinata dal Dirigente Giuseppe Fiore. Il Magistrato che conduce le indagini per la procura dei minori è Carmine Olivieri.
Il sindaco di Pisticci, Viviana Verri ha dichiarato:
“Oggi la nostra comunità è sconvolta per la scomparsa di Matteo, dopo giorni di speranza e di grande impegno di forze dell’ordine e volontari, che ringrazio per il lavoro svolto nelle ricerche.
Le indagini dovranno fare chiarezza su quello che è accaduto, che comunque ci porta a riflettere sulla necessità di una maggiore coesione sociale, che non faccia sentire solo chi vive difficoltà personali o familiari, soprattutto tra le fasce di popolazione più giovani e sensibili.
L’Amministrazione Comunale, a nome di tutta la cittadinanza, si stringe attorno al dolore che ha colpito la famiglia Barbalinardo”.