Il Vulture-Melfese non potrà mai dimenticare Don Vito Giannini.
Il 27 Luglio è un crudele anniversario per tutti i fedeli che lo amavano profondamente.
Sono passati 10 anni dalla sua scomparsa.
Ma come mai questo profondo attaccamento alla sua persona?
Chi era veramente don Vito Giannini?
Un giovane di Dio, sempre gentile e sorridente.
Una persona colta, aperta, disponibile e garbata.
Un grande musicista.
A darci un quadro ancora più chiaro della sua personalità, una descrizione divulgata dalla Parrocchia Immacolata di Venosa:
“Don Vito fu colui che diede luogo alla Cappella Musicale del Duomo di Melfi, ad esempio (dedicata alla protettrice cittadina Santa Maria Assunta), sorta nell’Ottobre del 2001 con lo scopo di animare le liturgie presiedute dal Vescovo.
Don Giannini nacque nel 1977 a Venosa e sin da piccolo cominciò a studiare Pianoforte a Monopoli (BA) sotto la guida del Maestro Di Noia.
A 14 anni entrò nel Seminario Minore di Potenza.
Decise di diventare sacerdote e, con l’aiuto del Maestro Vincenzo Forino, sacerdote e organista compositore per la Santa Sede, proseguì gli studi di Pianoforte e Organo, prestando servizio come organista e maestro sostituto del giovane coro del Seminario.
Nello stesso periodo si iscrisse al Conservatorio di Musica ‘N. Piccinni’ di Bari dove studiò Organo e Composizione Organistica.
Nel 2001 conseguì il grado accademico di ‘peritus’ in Estetica e Modalità Gregoriana presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra in Roma.
Nel corso degli studi filosofico-teologici presso il Seminario Maggiore Interdiocesano di Basilicata, dove conseguì il Baccellerato, venne nominato, dal rettore Organista, titolare e Maestro di Cappella del coro virile dei chierici, partecipando a diverse rassegne, tra cui “Rassegna Cori Città di Tito” nel 1998, dove ottenne un particolare riconoscimento, eseguendo la ‘Missa Te Deum laudamus’ di Lorenzo Perosi.
Negli anni 1996-2000 offrì il suo contributo come organista presso la Basilica Cattedrale di Potenza, mentre dal 2000 al 2002 diventò titolare dell’organo della Basilica e Maestro della Cappella Musicale ‘Santa Cecilia’ del Duomo.
Come Organista partecipò all’Estate Venosina del 1997 con un concerto d’organo in Cattedrale sotto la direzione artistica del M° Giuseppe Lioy.
Tenne a Torino nella Basilica di S. Maria Ausiliatrice un concerto d’organo, in occasione dell’esposizione della Sacra Sindone; partecipò alla “Stagione Lauretana” di Loreto nel 2002 con un concerto all’organo maggiore della Basilica della Santa Casa.
Nel Settembre del 2003 tenne a Niederdorf e Toblach nel Sud Tirol due concerti e, poi, in Austria, nel Duomo di Salisburgo, un Concerto che riscosse notevoli consensi di pubblico, testimoniati anche dallo ‘Zetung von Salzburg’.
Prestò la sua collaborazione come organista invitato presso la Basilica Vaticana di San Pietro in Roma, dove nell’anno giubilare eseguì all’organo la messa papale in occasione del Giubileo delle Confraternite e nell’Ottobre 2002 suonò in occasione del Raduno della Associazione Europea Amici di san Rocco; in serata tenne nella Basilica di San Rocco in Roma un concerto di musica antica organistica per i partecipanti al Convegno Internazionale.
Come Continuista, suonò a Irsina (MT) e Lavello nel 1998, in una formazione cameristica di musicisti lucani e baresi, la Sonata VI dal ‘Pastor fido’ di Antonio Vivaldi e la Suite Orchestrale n.2 in B minor (BWV 1067) di J. Sebastian Bach nel Concerto in Do minore per violino ed Orchestra d’archi di Benedetto Marcello.
Diresse nel 2001 l’Orchestra della provincia di Potenza nell’esecuzione del Concerto in La M per Clavicembalo e Orchestra (BWV 1055) di Bach e il Coro potentino ‘Vox Populi’ del M° L. Branno nell’esecuzione del Magnificat in SI bemolle di F. Durante.
Fu anche vicario della parrocchia Sacro Cuore di Melfi e titolare dell’organo e Maestro di Cappella della Cattedrale di Melfi.
A livello diocesano, fu Direttore dell’Ufficio pastorale di Musica Sacra, mentre, a livello regionale, membro del Comitato Artistico dell’A.BA.CO. e, dal Febbraio 2004, delegato regionale della C.E.B. per il coordinamento della Musica Sacra”.
Un uomo amato e stimato, dal grande talento, il quale merita di essere ricordato per l’enorme contributo donato alla piccola fetta di umanità che abita Melfi e Venosa.