Scrive il WWF di Basilicata:
“La conservazione degli ambienti e del patrimonio Naturale del nostro Pianeta è la mission della nostra associazione ed è condivisa da tantissimi cittadini consapevoli della necessità di rispettare l’ambiente e la natura per dare un futuro alle nuove generazioni.
Il WWF di Basilicata, intento a portare avanti la missione del WWF Internazionale per ‘costruire un futuro in cui l’umanità possa vivere in armonia con la natura’, fin dalla sua nascita è stato protagonista di molte iniziative che hanno contribuito a migliorare alcuni aspetti della tutela ambientale, salvaguardare le specie animali e gli ambienti naturali minacciati da inopportuni progetti di sfruttamento del territorio.
Una Regione interessante dal punto di vista naturalistico presenta oltre un terzo del territorio protetto con:
- due Parchi nazionali (Pollino e Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese);
- tre Parchi regionali (Murgia Materana, Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane e Vulture);
- due oasi del WWF (Policoro e Pignola);
- circa una cinquantina tra aree SIC, ZPS e IBA;
- vaste aree ricoperte da boschi.
ed è in via di istituzione un’Area marina protetta Costa di Maratea (PZ)”.
Dichiara il delegato regionale Mario Musacchio:
“Una Natura che quotidianamente offre servizi essenziali e sconosciuti dalla depurazione delle acque all’assorbimento di carbonio dei boschi, ma nonostante questo immenso patrimonio, la biodiversità lucana è costantemente a rischio, pertanto, per il WWF di Basilicata il 5 Giugno rappresenta un momento importante per promuovere una migliore conoscenza e consapevolezza dei cittadini e delle istituzioni verso la tutela e l’uso corretto e sostenibile delle risorse naturali, per favorire una maggiore coscienza ambientale e per informare meglio sugli effetti del comportamento quotidiano di ognuno sull’equilibrio dell’ecosistema”.
Continua il WWF di Basilicata nella nota:
“Proteggere la natura non è solo un dovere morale ma rappresenta anche un investimento sicuro che garantirebbe futuro e risorse ai nostri territori.
Gran parte delle nostre attività, infatti, non potrebbero esistere senza una natura in equilibrio, mentre assistiamo invece ad episodi di aggressione al territorio causati dal prevalere di interessi particolari verso un bene che invece è comune e va difeso.
Proprio nella giornata di oggi, non possiamo non focalizzare la nostra attenzione verso lo sfruttamento di sabbie silicee che si intende portare avanti attraverso la realizzazione della Cava di quarzareniti in località Monte Crugname nel Comune di Melfi.
Un progetto che desta non poche preoccupazioni che sostanzialmente si incentrano su alcuni punti qualificanti:
- l’area interessata dista circa un chilometro dal confine del Parco naturale regionale del Vulture, un’area protetta istituita nel 2017, dove andrebbe rivista la perimetrazione, dove ancora si attende una sede e gli organismi di gestione;
- le caratteristiche culturali, archeologiche, storiche e paesaggistiche costituiscono una priorità assoluta per l’intera area;
- dal punto di vista ambientale e dal punto di vista anche dell’equità economica si potrebbero utilizzare materiali proveniente da attività di recupero e di riciclo, piuttosto che prelevare da una cava con irreversibili impatti sul territorio.
Per tali ragioni il WWF regionale nel condividere le perplessità avanzate dalle istituzioni pubbliche, dai movimenti politici, dal mondo associazionistico e dal Comitato di cittadini di Melfi, si auspica che possa essere presa in considerazione la riapertura dell’iter istruttorio facendo sì che la questione ambientale rappresenti una priorità di investimento sicuro che garantirebbe futuro e risorse alle nuove generazioni”.