Riceviamo e pubblichiamo una nota di Carmine Ferrone (Pd):
“Anche se giustamente l’attenzione è rivolta al futuro del Gruppo Stellantis e per quanto ci riguarda allo stabilimento di Melfi e all’indotto di San Nicola, non si può sottovalutare la denuncia che viene da alcuni lavoratori in trasferta da Melfi a Pomigliano.
Si tratta di lavoratori che hanno specifiche patologie e pertanto vanno tutelati garantendo prima di tutto la sicurezza della salute sul posto di lavoro.
Le malattie professionali in fabbrica sono in costante aumento e per quanti hanno già problemi di salute la situazione diventa più grave.
Anche per le mansioni assegnate ai cosiddetti “trasfertisti”, che sono costretti ad accettare la trasferta per non perdere il posto, è necessario che siano garantite le stesse condizioni di lavoro di Melfi.
Quanto al protocollo di intesa fra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e l’Anfia propagandato dal Ministro Urso e dagli imprenditori del comparto come una “svolta storica”, fanno bene i sindacati a porre la priorità di specifici strumenti di tutela per i lavoratori in termini sia di riconversione professionale sia di ammortizzatori sociali e la richiesta di essere coinvolti nei processi di riconversioni produttive delle imprese della componentistica impegnate nella transizione all’elettrico.
Come evidenzia la vicenda dei “trasfertisti” il confronto deve avvenire su questioni concrete a cominciare dalle condizioni di lavoro negli stabilimenti Stellantis”.