Estorcevano denaro dopo aver ottenuto i numeri di telefono delle vittime su chat erotiche e/o di incontri.
Così due uomini sono stati arrestati a Melfi di cui il primo, 45 anni, considerato la mente dell’azione criminale, è stato condotto in carcere, mentre il suo complice, 54 anni, è finito ai domiciliari.
I due sono riusciti ad estorcere, in almeno 4 casi, circa 19mila euro.
Le indagini, condotte dalla Procura della Repubblica di Potenza in collaborazione con il Commissariato di Polizia di Melfi, sono partite dopo che erano state accertate delle anomalie nella movimentazione del denaro da parte di uno dei due arrestati: pochi giorni fa, infatti, aveva ricevuto dei vaglia postali di circa 8mila euro da parte di una persona residente nel leccese.
La “mente” dell’estorsione aveva ideato un sistema che gli permetteva di estorcere migliaia di euro. Una volta individuate le vittime, acquisiva i loro numeri di telefono su chat erotiche o simili, dopo essersi presentato ora come un avvocato ora come un rappresentante dell’Arma.
Le accusava falsamente di aver contattato alcuni minorenni e di avergli fatto delle avance sessuali, poi, con minacce, approfittando della loro vulnerabilità, le costringeva a fare dei versamenti di denaro tramite l’invio di vaglia postali che il suo complice aveva il compito di prelevare presso l’ufficio postale di Melfi.
L’arresto è avvenuto proprio mentre l’uomo stava ritirando parte del denaro inviatogli da una persona residente ad Avellino.