L’estate scorsa il Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) ha stanziato circa mezzo miliardo di euro per 88 cantieri culturali del Sud Italia.
Di questi, 26 milioni sono destinati alla Basilicata.
Al Castello di Melfi sono andati 3,1 milioni di euro.
Durante l’interessante convegno che si è tenuto ieri pomeriggio presso la Sala consiliare del Comune di Melfi, introdotto e moderato dal dottor Goffredo Pizza, presidente della “Compagnia De La Terra Nova” che ha promosso l’evento, sono state fatte una serie di considerazioni storiche, artistiche ed economiche circa lo stato attuale dell’edificio e delle sue mura, i progetti realizzati, le criticità e come si potrebbe investire ulteriormente per la salvaguardia di uno dei luoghi culturali più importanti d’Italia.
Il Sindaco Livio Valvano ha ricordato:
“Melfi ha tante potenzialità che devono essere valorizzate. Si parte dal Castello, per proseguire verso le mura e gli altri punti storici di vitale importanza. Proprio sulle mura stiamo portando avanti un progetto di recupero e illuminazione che in questi giorni è giunto alla fase finale, almeno per quanto riguarda il tratto che dal Castello arriva alla Porta Calcinaia.
Un intervento che deve la sua esistenza grazie soprattutto al contributo dell’Archeoclub di Melfi che da anni si batte per la tutela e la valorizzazione del patrimonio artistico. Anni fa hanno presentato un progetto interessante sulla cinta muraria che oggi è diventato il punto di riferimento per quello che stiamo facendo.
Lo stesso per la Porta Sant’Antolino o Sant’Antonino che personalmente ho preso a cuore affinché venga restituita nella sua integrità alla cittadinanza”.
Lo storico Enzo Navazio ha tenuto una storia sulla città, sulle sue origini e le sue fortificazioni, ponendo al centro del racconto il Castello che ha visto il susseguirsi di regnanti diversi nel corso dei secoli.
Presente anche l’architetto Antonio Giovannucci, già direttore dei Beni culturali e paesaggistici di Basilicata, che ha lavorato per diversi anni al Castello di Melfi, promuovendo interventi di recupero e soprattutto facendo una serie di studi interessanti dal punto di vista archeologico e storico.
L’attuale soprintendente per la Basilicata, l’architetto Francesco Canestrini, ha ricordato i 3,1 milioni di euro investiti dal Governo per il Castello di Melfi e destinati ad una serie di lavori tra cui la realizzazione dell’ala medievale del museo (in fase di completamento), il recupero della cappella angioina, i lavori di consolidamento della cortina muraria e delle torri esterne che in più punti presentano delle criticità.
La conclusione dei lavori è stata affidata al dottor Gianpaolo D’Andrea, Capo di Gabinetto del Ministero dei Beni Culturali, che ha confermato la volontà da parte del Governo e della Regione di investire su un bene prezioso come Melfi. Ha sottolineato l’importanza di saper guardare al futuro, alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie per rendere un contenitore culturale sempre più attraente e che sappia parlare a tutti gli strati della società.
Speriamo vivamente che i lavori possano iniziare presto: investire nella cultura è fondamentale in quanto genera un meccanismo virtuoso che abbraccia anche gli altri settori.
E soprattutto alimenta l’amore di un cittadino per la propria bella città.