L’assessore alle Attività produttive, lavoro, formazione, formazione e sport della Regione Basilicata, Alessandro Galella, ha illustrato oggi, nel corso di una conferenza stampa quali saranno gli effetti del riconoscimento dell’area di crisi complessa da parte del Ministero delle Imprese per la zona industriale di San Nicola di Melfi.
Ha detto l’assessore:
“Tale riconoscimento rappresenta per la Basilicata una grande opportunità per affrontare le criticità innescate dalla transizione industriale verso l’elettrico.
Ringrazio il primo Ministro Giorgia Meloni per la grande attenzione che ha dimostrato, il Ministro Urso e i suoi uffici per l’efficienza spesa.
Faremo di tutto per trasformare queste criticità in un’opportunità di rilancio per il sistema produttivo lucano.
Per avviare le azioni abbiamo a disposizione 20 Milioni di euro, ma abbiamo già registrato la disponibilità di ulteriori 100 Milioni di euro e se dovessero servire.
L’obiettivo è di costruire con gli imprenditori e con i sindacati il miglior percorso possibile, realizzando bandi che possano ottenere massima adesione.
Attraverso gli ammortizzatori sociali straordinari offerti per l’area di crisi complessa contiamo di superare questo periodo e di rilanciare l’occupazione e la produzione.
La Regione ha già sviluppato una serie di idee in settori importanti come quello dell’idrogeno dove già si muovono i primi passi in Basilicata e ci sono grandi prospettive.
Anche il settore ferroviario ha buone possibilità di sviluppo considerato l’importante insediamento presente in regione.
Ripensare il futuro del settore automotive che ruota attorno allo stabilimento Stellantis resta uno degli obiettivi principali.
Cercheremo di favorire l’ampliamento della gamma dei veicoli prodotti in Basilicata e di allargare le opportunità per diversificare le produzioni.
Per la prima volta in Italia è stata riconosciuta dal Governo un’area di crisi complessa di una filiera.
È frutto di una fase istruttoria rapida, messa in campo dal mio Dipartimento che ringrazio insieme agli esperti del Formez e ai sindacati”.
Hanno anche partecipato alla conferenza stampa il Direttore Generale del Dipartimento Attività Produttive, Canio Sabia, e i funzionari Giusi Lovecchio e Maria Leone che hanno illustrato alcuni dati di dettaglio.
In Basilicata sono circa 10.000 gli addetti del settore automotive.
Le imprese dell’indotto sono attualmente 35 e coinvolgono circa 3000 addetti, di cui circa 600 interinali.
Dal momento in cui molti servizi sono stati internalizzati in Stellantis molte imprese, soprattutto quelle della logistica, hanno usufruito di ammortizzatori sociali in scadenza e non rinnovabili.
Con riconoscimento dell’area di crisi complessa viene data la possibilità di ulteriori 12 mesi straordinari di cassa integrazione, nelle more della redazione dei progetti di riconversione e dell’attuazione del Piano di riconversione.
Per ottenere il riconoscimento di area di crisi complessa la Regione ha dovuto fornire i numeri delle singole aziende dell’indotto contenuti in una dettagliata con una relazione allegata alla relativa delibera di Giunta.
Nel giro di un mese la Regione dovrà completare insieme ad Invitalia, al MISE, al MASE e al Comune di Melfi e mediante confronto con le parti sindacali, datoriali e le associazioni il Piano di riconversione e riqualificazione al quale si sta già lavorando prendendo spunto dalla relazione.
Il Piano di riqualificazione conterrà non solo incentivi alle imprese ma anche linee di azione che consentiranno la riqualificazione delle stesse per essere competitive e vincere gli appalti di Stellantis.
Saranno introdotti contributi per diversificare la produzione e incentivi per attrarre nuovi investimenti anche con nuovi interventi infrastrutturali Capiti i settori di investimento sarà attuato un piano di rilancio della formazione per consentire a chi non lavora più di poter essere occupato in altre realtà produttive.
Per ottenere gli ammortizzatori sociali previsti per l’area di crisi complessa per i circa 2000 lavoratori interessati, le aziende dovranno dimostrare di aver già utilizzato tutti gli altri strumenti messi a disposizione dalle normative sugli ammortizzatori sociali e dovranno stipulare con la Regione un Piano di politiche attive del lavoro”.