Melfi: dalla Casa Circondariale un libro di favole per rafforzare il legame padre-figlio. Il progetto

Ti racconto una storia: la mia“, questo il titolo del laboratorio sul tema del sostegno alla genitorialità, che negli ultimi mesi ha visto protagonisti i detenuti della Casa Circondariale di Melfi.

Gli organizzatori spiegano:

“Il Progetto, realizzato con il contributo del Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria di Puglia e Basilicata, ha posto al centro il rapporto tra padre e figlio.

Vero cuore degli incontri settimanali è stata la condivisione di esperienze.

Infatti, è stato possibile affrontare un importante aspetto della condizione detentiva, ossia quello del mantenimento dei legami affettivi, in termini di come i ristretti vivono la lontananza e il significato che i figli attribuiscono all’assenza dei papà.

Dal progetto, ideato e curato dalla dott.ssa Emilia D’Arace, nasce un dono: un libro di favole che racchiude esperienze, desideri, prospettive future e sensibilità dei singoli detenuti, tutto rappresentato con un linguaggio, quello fantastico, a portata di bambino.

Preziosa è stata, grazie alla disponibilità del Dirigente Scolastico, prof.Prospero Armentano, la collaborazione con il Liceo Artistico M. Festa Campanile di Melfi.

Gli alunni della classe Va AM, durante l’ora di religione, con le loro illustrazioni, hanno dato vita e forma ai personaggi delle storie create dai partecipanti.

La realizzazione di questa importante iniziativa è segno dell’attenzione ai bisogni della popolazione detenuta, sempre assicurata da parte della Direzione, del Comandante, del personale di Polizia Penitenziaria e dei Funzionari dell’Area Trattamentale e Contabile.

Si auspica che possa essere realizzata con continuità”.

Questa la raccolta di favole.