MELFI: “DARE UN SEGNALE ALL’OSPEDALE”, QUESTE LE PAROLE DI…

Per la UIL FPL Segreteria Regionale di Basilicata bisogna dare un segnale all’ospedale di Melfi, in una nota si legge:

“Al Presidio Ospedaliero di Melfi  tanti problemi restano ancora in piedi ed irrisolti.

La realtà  di oggi è quella che nell’ospedale S. Giovanni di Dio da tempo si registrano problematiche serie a causa della carenza di infermieri e di OSS  specialmente nel reparto di Medicina e al Pronto soccorso.

Carenza di personale aggravata da maternità, trasferimenti, pensionamenti e lunghe malattie.

Ad aggravare la situazione già precaria del personale dell’Ospedale, si è aggiunta l’approssimarsi delle ferie estive del personale che né ha accentuato le carenze.

Ora però bisogna preoccuparsi ed impegnarsi per garantire il rispetto dei livelli minimi di assistenza con buona pace di chi è costretto a fare turni massacranti o di chi si trova in un letto senza l’opportuna assistenza.

Pensiamo al reparto di medicina e di Pronto Soccorso dove ruotano pochi infermieri ed OSS  per numerose prestazioni assistenziali.

Ma, vi è di più.

Qualcuno ha pensato di verificare la situazione dei trasferimenti di personale (soprattutto infermieristico) soprattutto della Campania per capire come l’elevato tourn-over che si registra presso la struttura incide negativamente sulla qualità del lavoro e dei servizi resi?

Certo che no.

Oppure, si è mai pensato di effettuare  una verifica attenta  per poter meglio gestire il personale nelle diverse unità operative e garantire maggiore equilibrio tra i reparti e una maggiore qualità del servizio?

Ancora una volta la risposta è no.

Non si può più continuare a navigare a vista costringendo gli infermieri a turni massacranti e a sopperire all’ultimo momento alle mancanze fisiologiche dovute a malattie o altro e con ordini di servizio al limite della legalità.

Occorre da subito dare un segnale forte e destinare delle risorse anche a tempo determinato per dare una risposta alla collettività ma soprattutto agli operatori che sono al limite delle loro forze”.