MELFI, EX FENICE: NUOVA VITTORIA PER L’INCENERITORE! ADESSO COSA SUCCEDERÀ?

Il Tar di Basilicata ha annullato una serie di prescrizioni inserite nell’autorizzazione integrata ambientale per l’impianto Fenice di Melfi dichiarandole illegittime e quindi accogliendo il ricorso della proprietà dell’impianto (oggi Rendina Ambiente).

Viene cancellato anche l’obbligo da parte di Fenice di sostenere economicamente, per un importo pari a 300mila euro, uno studio di sorveglianza ambientale e sanitaria, questo perché anche altri impianti presenti nell’area industriale contribuiscono all’emissione di fumi nell’atmosfera.

Ancora, la società ha ottenuto il riconoscimento di uno sconto del 40% sulle garanzie finanziarie obbligatorie in caso di danni (la Regione aveva chiesto oltre 6 milioni di euro).

Un’altra prescrizione riguardava lo stop immediato in caso di emissioni oltre la norma: anche qui i giudici hanno bocciato la richiesta in quanto non è una procedura realizzata da un punto di vista impiantistico.

Infine, la sentenza del Tar ha dichiarato irragionevoli i termini dei 6 mesi per le centraline di monitoraggio.

Come mai questa bocciatura?

Perché le prescrizioni sono state aggiunte in coda al procedimento senza discuterne in conferenza di servizi. Prescrizioni che sono risultate inoltre in contrasto con la conferenza di servizi del 2012 che già aveva mostrato il proprio favore alle rimostranze della società.

Adesso è tutto da rifare e in molti si chiedono: cosa accadrà a questo punto? Quale sarà la prossima mossa di Regione e amministrazioni locali?