Fervono i preparativi per la celebrazione del Centenario del Governo Nitti (1919-1920).
Ecco cosa dichiara in merito Livio Valvano, Primo Cittadino di Melfi, città che diede i natali al grande statista lucano:
“Siamo consapevoli che la nostra Città da secoli è faro della storia d’Europa e miriamo ad essere all’altezza dei nostri avi che in più momenti, lungo il cammino della storia, seppero fieramente affermarsi.
Rivendichiamo perciò con orgoglio di aver dato i natali ad una personalità di primo piano nella storia nazionale e internazionale, com’è e fu Francesco Saverio Nitti e pertanto saremo certamente in prima linea nell’ambito delle celebrazioni del centenario del Governo che il nostro illustre concittadino guidò e che fu promotore di un periodo di grande fermento e di rinascita, dopo il sanguinoso conflitto mondiale.
Siamo convinti, però, che non si tratta di una celebrazione oleografica e fine a sé stessa.
L’humus culturale e politico di Nitti rappresenta ancora oggi la stella polare di una concezione europeistica lungimirante, di cui dobbiamo renderci testimoni e realizzatori.
Melfi e l’Italia, pertanto, non dimenticheranno mai Francesco Saverio Nitti: un ‘meridionale europeista’ che lasciò un segno indelebile nella storia d’Italia e non solo.
La sua è un’eredità che ha posto le basi alla democrazia partecipata senza compromessi.
Un uomo che si è caricato del peso dell’antifascismo, sopportando con la famiglia un duro esilio e ha costruito, giorno per giorno, con il suo pensiero e i suoi studi, l’Italia libera e democratica in cui siamo nati e vissuti.
Dal pensiero e dalle parole di Nitti abbiamo imparato a ragionare e riflettere sull’Europa, sullo sviluppo, sul lavoro, sulla dignità e sulla pace.
Saremo presenti alla presentazione del programma delle celebrazioni, giovedì 15 Novembre a Roma, nella Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, alla presenza del Presidente del Comitato organizzatore delle celebrazioni, Giuliano Amato; del Ministro per le Politiche Europee, Paolo Savona; della Rettrice dell’Unibas, Aurelia Sole; del Rettore dell’Università Federico II di Napoli, Gaetano Manfredi; della vicepresidente della Giunta Regionale, Flavia Franconi; del Presidente della Fondazione Nitti, Stefano Rolando e dell’Associazione Nitti, Patrizia Nitti.
La gratitudine della Città di Melfi va, pertanto, alla Fondazione Nitti e a tutte le Istituzioni che hanno concesso sostegno e patrocinio all’iniziativa che vuole ricordare il ruolo che il Governo Nitti ebbe in un periodo cruciale della storia del nostro Paese.
Nella sua Città natale, ove vide la luce il 19 Luglio 1868, Nitti viene da sempre ricordato per l’eredità inestimabile di liberale, saggista, giornalista, economista e convinto meridionalista.
Memoria storica e testimonianze del grande statista, orgoglio di Melfi e della Basilicata, si fonderanno in un docu-film su questa grande figura del ‘900, grazie al contributo di Rai Storia, che andrà in onda venerdì 16 Novembre alle ore 21:25.
A indelebile memoria per i posteri, il nostro Comune ha voluto eternare uno dei personaggi più lungimiranti della storia d’Italia con un monumento nella Villa Comunale, una via, un centro culturale e una scuola, a testimonianza della grandezza dello statista melfitano, la cui eredità morale, culturale e politica va così trasmessa alle nuove generazioni affinché ne traggano esempio e guida per il futuro”.
Luigi Mascilli Migliorini, Presidente del Comitato scientifico della Fondazione Nitti, dichiara:
“La duplice occasione intorno alla quale si è organizzato il programma – centocinquanta anni della nascita nel 1868 e cento anni dalla formazione del Governo da lui presieduto nel 1919 – offre uno straordinario crocevia di memorie pubbliche e private capace di far intendere, con una intensità inedita, la ricchezza dell’esperienza intellettuale e politica di Francesco Saverio Nitti.
La scelta dei luoghi come filo conduttore di questo programma è stata motivata proprio da questa circostanza.
Nulla più dei luoghi, infatti, che hanno fatto da sfondo alla sua vita possono fare da scenario e lasciar comprendere la sovrapposizione tra biografia e storia, tra sentimenti maturati nella vicenda personale e idee tradotte nella battaglia culturale e nell’azione politica.
La ricchezza della personalità di Francesco Saverio Nitti, nel quale vivono un originale economista e un coraggioso uomo politico, un convinto meridionalista e un europeo che dialoga su scala mondiale, uno scrittore efficace e un meticoloso organizzatore, trova la sua origine nella ricchezza delle sue vicende di vita e in attraversamenti di universi che dal Mezzogiorno contadino lo proiettano fino a quel palcoscenico doloroso e internazionale che è Parigi.
Ecco, dunque, che il programma prende le mosse da Melfi, il luogo della nascita, dei legami familiari, delle relazioni che la successiva politica, a lui poi deputato di Muro Lucano, renderanno più strette e non meno sincere. E che termina idealmente a Maratea, una Basilicata altra dallo spigoloso Mezzogiorno delle origini, e alla quale affida un illusorio progetto di quiete.
Tra questi due termini, Napoli, il luogo della formazione e dell’affermazione intellettuale.
La protagonista delle prime grandi battaglie civili e del primo impegno politico, il naturale sviluppo di ciò che egli aveva compreso nella sua Basilicata, ma che aveva bisogno di essere accolto da quella che rimaneva, pur sempre, la grande capitale dell’antico Regno.
E poi Roma e Milano, capitali, a loro volta entrambe, di un’Italia dell’amministrazione e della produzione: aspetti di un paese moderno che Nitti coltiva con pari forza, sapendo quanto la pianta dell’uno come dell’altra sia, nell’Italia del primo Novecento, assai gracile.
E infine Parigi, esilio inatteso e voluto, che diventa un osservatorio straordinario per riflettere su tutto quello che era accaduto in Italia come in Europa e tutto quello che può ancora accadere, se non si è pronti ad un agire che è morale, ancor prima che economico o politico.
Parigi è l’Europa ed il mondo, con il quale Nitti dialoga attraverso corrispondenze private e pubblicistica di circolazione internazionale.
E come nei luoghi prima vissuti aveva compreso problemi che stringono da vicino l’attualità dei nostri giorni – il divario Nord-Sud, la fragilità della democrazia politica quando non è fondata sulla democrazia economica, cioè su un plausibile livello di eguaglianza sociale; le derive autoritarie alle quali l’Italia è facilmente esposta – così a Parigi egli vede i mali dell’Europa, le meschinerie nascoste nelle pieghe di una gloriosa civiltà, e ne sperava allora, come speriamo noi oggi, di evitarne la disgregazione”.
Da attento osservatore della storia, Francesco Saverio Nitti ci ha lasciato un patrimonio storico-letterario inestimabile, testimonianza viva di ideali di giustezza democratica.