Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di USB Basilicata L.P. e USB Fca Melfi:
“Sette lavoratori della Fca di Melfi positivi al coronavirus in poche ore ma si continua a produrre a ciclo continuo.
Dall’apertura della fabbrica a fine agosto, da quando sono emersi i primi contagi, Usb ha messo in campo tutte le iniziative possibili.
Ha segnalato a Prefettura, Ispettorato, Asl, carabinieri, Assessori, al Presidente del consiglio , del Senato, della Camera, di Regione Basilicata Puglia e Campania, ai Ministri del lavoro e della sanità, al Presidente della Repubblica.
Ha denunciato a mezzo stampa e formalmente alla Procura della Repubblica, ha proclamato sciopero.
Tutti gli strumenti in possesso del sindacato sono stati usati con l’intento di tutelare la salute dei lavoratori della Fca di Melfi, delle loro famiglie e di interi territori.
Pullman pieni oltre l’80%, sanificazioni effettuate senza che i lavoratori se ne accorgano, numeri di contatti con contagiati talmente bassi, secondo le comunicazioni di Fca, che non sembra di stare in una fabbrica ma al polo nord durante una tempesta di neve, tamponi a tutti i lavoratori nemmeno a parlarne ma per l’intero sistema è tutto ok.
Le istituzioni e gli enti preposti, quelle poche volte che si sono degnate di rispondere, hanno sostenuto la linea di Fca, ribadendo che tutto viene svolto secondo protocollo.
Il comitato di (in)sicurezza interna, composto da azienda e sindacati, informa i lavoratori dei casi di contagio e nulla più, non si sanno le aree in cui ha lavorato il contagiato, il paese di provenienza, se quell’area è stata sanificata e controllata, i lavoratori quindi non riescono a riconoscersi in eventuali contatti e questo crea incertezza e nervosismo.
Questa è l’amara realtà con cui i lavoratori fanno i conti tutti i giorni, intanto continuano ad ammalarsi.
Usb continuerà a denunciare nonostante tutti siano schierati da una sola parte, prima o poi qualcuno dovrà fare i conti con le proprie responsabilità, l’auspicio è che non accada come conseguenza di eventi irrimediabili”.