Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di Usb di stabilimento e Usb Basilicata L.P.:
“Sempre più grave il comportamento di Fca nei confronti dei lavoratori.
Un nuovo caso di lavoratore Fca contagiato dal covid-19, ne dà notizia la stessa azienda in un incontro tenutosi con la commissione di sicurezza interna, aggiungendo di aver informato l’ASL e di aver chiesto i tamponi per altri quattro lavoratori, venuti presumibilmente a contatto con il contagiato.
Ecco, questo è tutto ciò che è dato sapere ai lavoratori della Fca di Melfi (PZ).
L’azienda non ha comunicato il reparto di appartenenza, il turno di lavoro, i giorni in cui il lavoratore si è recato in fabbrica (a malapena si sa quando ha smesso), né il paese di provenienza.
Alcuni sindacalisti presenti all’incontro hanno dichiarato di aver chiesto maggiori informazioni all’azienda senza riceverne.
Se quanto riportato dai delegati presenti fosse vero, saremmo difronte ad un atteggiamento aziendale gravissimo.
Fca non può negare informazioni importanti per tutti i lavoratori, né pensare di poter gestire un evento del genere in solitaria.
Fca deve accettare che la catena dei contatti non la può ricostruire da sola o con il solo aiuto del contagiato.
L’azienda non può sapere chi è transitato nelle aree in cui in precedenza è passato il lavoratore contagiato, non può risalire a chi ha toccato dopo le maniglie, i rubinetti e gli oggetti vari.
Soltanto dando le più dettagliate informazioni a tutti i lavoratori la catena dei contatti può essere ricostruita efficacemente, solo chi ha avuto un qualche tipo di contatto con le aree dichiarate può riconoscersi ed attivarsi per tutelare se stesso e tutti gli altri, ad iniziare dalla propria famiglia.
Usb ritiene inutile l’istituzione di una commissione di sicurezza che non riesca nemmeno a raccogliere le più fondamentali informazioni utili ai lavoratori per evitare la diffusione del virus”.