Sabato 6 Ottobre si è svolto a Melfi, nella prestigiosa cornice della Sala del trono del Castello, grazie anche allo straordinario supporto della Soprintendenza ai beni culturali e con il patrocinio del comune di Melfi Città delle Costituzioni, il convegno dal titolo “L’ambiente nell’ordinamento italiano: storia, diritto ed economia”.
L’evento, accreditato dall’Ordine degli avvocati di Potenza, è stato il prosieguo naturale del percorso intrapreso all’indomani della proclamazione della Falconeria come patrimonio immateriale dell’umanità.
È quanto si legge in una nota del Gruppo Consiliare Misto che continua:
“Già nel Marzo 2017, infatti, alla presenza di prestigiose università, è emerso che il territorio del Vulture deve riappropriarsi della figura di Federico II.
Attualizzare il passato e storicizzare il presente.
Questo convegno è stato anche l’occasione per i giuristi del Vulture, ormai orfani del loro Tribunale, per ritrovarsi a discutere di diritto e di diritti.
Lo si è fatto su un tema importante già caro a Federico: l’ambiente.
L’argomento è stato affrontato dall’avv. A. Pace che ha introdotto i lavori parlando di ambiente nella Costituzione italiana e in quella federiciana, si è passati poi ad illustrare il diritto all’ambiente nelle fonti del diritto Italiano con l’avv. L. Sasso.
Il consigliere di Corte di Cassazione S. Oliva, invece, ha relazionato sui reati ambientali, gli orientamenti della Corte di cassazione, la struttura della responsabilità e i margini per una analisi economica.
L’intervento del dott. Panico ha invece riguardato una analisi economica del fenomeno.
A conclusione vi è stato l’intervento dell’avv. L. La Porta del Foro di Taranto che ha illustrato il caso Ilva e il bilanciamento dei diritti costituzionali.
La nutrita partecipazione è stata anche l’occasione per la scuola delle Guardie ecozoofile di poter fruire di lezioni di diritto così strutturate.
Nel Castello di Melfi, nella sala dove furono emanate le Costituzioni, si è finalmente tornati a parlare di diritto, una sede naturale per poter discutere, confrontarsi, approfondire e approntare strategie di supporto al legislatore, attività questa molto cara a Federico II per il quale la conoscenza era alla base della disciplina”.