Stasera, alle ore 17:30, presso il Salone degli Stemmi del Palazzo Vescovile di Melfi, sarà presentato il volume “Innocenzo XII Pignatelli. Il Padre dei Poveri” di Nicola Montesano, che analizza e studia la figura dell’unico Pontefice lucano.
Infatti, Spinazzola, la città in cui -nel 1615- è nato Antonio Pignatelli, rimase nel territorio dell’allora Provincia di Basilicata, fino al 4 giugno 1811, quando Gioacchino Murat, ridisegnando le province del Regno, inserì Spinazzola nella Provincia di Bari, sottraendola al distretto di Matera.
Un’opera che oltre alla sua preziosa veste editoriale multilingue è arricchita da un messaggio autografo inedito di San Giovanni Paolo II e dalla prefazione a cura del Cardinale Gianfranco Ravasi sulle affinità tra papa Innocenzo XII e papa Francesco.
La manifestazione offrirà l’occasione anche per la presentazione ufficiale del Centro Studi Innocenzo XII, nato come prosecuzione naturale del Comitato Innocenziano, che ha concluso le sue attività portando a termine l’impegno gravoso delle Celebrazioni per i quattrocento anni dalla nascita di Innocenzo XII Pignatelli di Spinazzola.
L’apertura e i saluti sono stati affidati proprio ai responsabili del neonato Centro Studi, il Presidente Antonio Amendola, il Presidente onorario e Rappresentante della Famiglia, il Principe don Marzio, e il vice Presidente Mario Saluzzi, a cui spetterà anche il compito di moderare i lavori, che continueranno con gli interventi di don Ciro Guerra, Responsabile dell’Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici, e del professore Nicola Montesano, Autore del volume e Direttore scientifico del Centro Studi Innocenzo XII.
Le conclusioni spetteranno al padrone di casa, Mons. Ciro Fanelli, Arcivescovo della diocesi di Melfi, Venosa e Rapolla.
Il volume di Montesano è una preziosa guida per quanti in futuro vorranno approfondire e ricercare ai fini della propria conoscenza e per studio la figura di Innocenzo XII; uno dei pontefici che operò in modo concreto e tangibile per gli umili e i diseredati, attuando significative azioni di carità sociale per elevarne la dignità, tanto da portarlo ad esclamare “I miei nepoti sono i poveri”.