Melfi, indotto Stellantis: scongiurati i licenziamenti! Finalmente un segnale di speranza

Riceviamo e pubblichiamo una nota della Uilm Basilicata / Uil Trasporti:

“Questa mattina si è tenuto un importante incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico per affrontare la difficile vertenza che coinvolge diverse aziende subappaltatrici di Stellantis.

La questione riguarda numerosi siti produttivi distribuiti su tutto il territorio nazionale e un gran numero di lavoratori impiegati in attività strategiche per il gruppo, tra cui quelle gestite da società come Teknoservice, Logitech e altre.

Il nodo centrale della discussione è stato il futuro dei contratti di appalto e la tutela dei lavoratori, messi a rischio dalle procedure di licenziamento avviate da alcune delle aziende subappaltatrici.

Nel pomeriggio, dopo una lunga mattinata, si è svolto un ulteriore confronto con Stellantis, al termine del quale l’azienda ha accolto la proposta avanzata dalle organizzazioni sindacali di prorogare i contratti di appalto per almeno 12 mesi.

Questa proroga, che garantirà la continuità occupazionale dei lavoratori coinvolti almeno fino al 1° gennaio 2025, comporta il ritiro immediato delle procedure di licenziamento.

In parallelo, verranno attivati strumenti di monitoraggio continuo, con il coinvolgimento di tutte le parti interessate, per valutare periodicamente l’andamento della situazione e l’impatto delle decisioni sui volumi produttivi e sull’occupazione.

La mobilitazione dei lavoratori, in particolare nello stabilimento di Melfi, è stata decisiva per raggiungere questo risultato.

Dimostra come la determinazione e l’unità con i lavoratori possano incidere concretamente sulle scelte aziendali, anche in un contesto complesso come quello attuale.

Tuttavia, questo rappresenta solo un primo passo: i prossimi tavoli nazionali, tra cui quello del 12 dicembre a Torino e l’incontro con il ministro Urso previsto per il 17 dicembre, saranno fondamentali per consolidare le conquiste ottenute e delineare soluzioni più strutturali.

La decisione di Stellantis, pur rappresentando un segnale positivo, deve essere inquadrata all’interno di una riflessione più ampia sulla responsabilità sociale dell’azienda e sull’impatto della transizione industriale in corso.

Il passaggio all’elettrico sta rivoluzionando profondamente l’intero sistema produttivo, colpendo in particolare il settore della componentistica.

È quindi essenziale che Stellantis, così come le istituzioni, riconosca l’importanza di preservare i posti di lavoro e le competenze maturate negli anni, garantendo un futuro stabile per migliaia di famiglie.

Il ricorso agli ammortizzatori sociali, benché non rappresenti una soluzione definitiva, è oggi indispensabile per evitare un ulteriore impoverimento del tessuto industriale e occupazionale.

Serve tempo per costruire una vera ripresa produttiva e un piano industriale in grado di rispondere alle sfide del mercato globale. L’obiettivo deve essere quello di mantenere i lavoratori all’interno delle aziende, pronti a sostenere l’atteso rilancio produttivo e a cogliere le opportunità offerte dai nuovi scenari tecnologici.

Gli anni 2024 e 2025 si preannunciano difficili, con sfide legate alla riorganizzazione dei processi produttivi e all’impatto economico della transizione ecologica.

Tuttavia, crediamo fermamente che queste trasformazioni possano essere ancora governate con una strategia condivisa, che metta al centro la salvaguardia dell’occupazione, la competitività del sistema industriale italiano e la sostenibilità sociale.

La proroga dei contratti e il ritiro delle procedure di licenziamento rappresentano un segnale di speranza e dimostrano che il dialogo e la pressione sindacale possono portare a risultati concreti. Rimaniamo vigili e determinati, consapevoli che il percorso è ancora lungo e che la piena ripresa produttiva richiederà ulteriori interventi e impegni da parte di tutti gli attori coinvolti.

Siamo al fianco dei lavoratori, pronti a sostenere ogni battaglia necessaria per difendere il futuro dell’industria automobilistica italiana e il diritto a un lavoro dignitoso e stabile”.