Melfi: la BCC Gaudiano di Lavello inaugura la nuova sede per aiutare più famiglie e imprese locali! Ecco le parole del presidente Abbattista

Apre a Melfi una nuova sede della Banca di Credito Cooperativo Gaudiano di Lavello.

All’inaugurazione, svoltasi ieri, erano presenti:

  • il Vescovo, Mons. Ciro Fanelli;
  • l’Assessore Regionale alle Infrastrutture e alla mobilità, Arch. Donatella Merra;
  • il Sindaco di Melfi, Livio Valvano;
  • il Sindaco di Lavello, Sabino Altobello.

Queste le parti salienti del discorso tenuto da Michele Abbattista, presidente della BCC Gaudiano di Lavello – Banca del Melfese:

“Credo sia giunto il tempo di ragionare finalmente come una unica e grande comunità, espressione di un territorio con una grande storia, un importante presente e con la forza per programmare un possibile futuro migliore.

In questo scenario la BCC ha scelto di rafforzare la propria presenza nella Città di Melfi, nella consapevolezza che il ruolo di una Banca di territorio non può che essere quello di impegnare davvero tutte le sue risorse con le risposte più adeguate alle esigenze  delle comunità di appartenenza; con anche il coraggio di saper andare controcorrente.

Molti studi evidenziano come proprio le Banche di Credito Cooperativo siano tra le istituzioni più impegnate per lo sviluppo ed il miglioramento delle condizioni delle persone, delle famiglie e delle piccole imprese; specie di quelle che risiedono ed operano nella provincia italiana.

La BCC, inoltre, si differenzia dagli altri istituti di credito per essere a proprietà diffusa: essa è banca che è posseduta e amministrata dai membri della comunità di appartenenza ed opera senza finalità di lucro.

Gli utili prodotti sono la misura della sua efficienza, destinati al sostanziale rafforzamento del patrimonio aziendale.

Quest’ultimo è poi lo strumento attraverso il quale continuare ad assistere la clientela di riferimento ed il proprio territorio, nella consapevolezza che non c’è sviluppo senza il protagonismo delle comunità locali.

Secondo il Rapporto dell’OCSE,  presentato il 9 febbraio 2020, negli ultimi anni gli Enti locali hanno coperto il 60% del totale degli investimenti pubblici e sono impegnati nella crescita della produttività e nella inclusione sociale.

Oggi più che mai, nella fase post COVID, il coinvolgimento appropriato delle Comunità locali e delle relative amministrazioni diventa centrale per promuovere gli investimenti e coordinare l’azione tra le imprese, le amministrazioni locali, le scuole e le banche.

E quali Banche se non le Banche di comunità, ovvero quelle di proprietà dei territori con finalità mutualistiche?

Cioè quelle banche che nel 2019 hanno fatto segnare un indice del 95% di impatto della finanza ‘Geo-circolare’, di quella finanza che presta la quasi totalità della propria raccolta di denaro nello stesso territorio.

Eppure, mentre ci sforziamo nel dare maggiori risorse per soddisfare il bisogno di credito che riviene da una economia in grande difficoltà, capita di misurarsi con regole europee e modelli di Vigilanza caratterizzati da un sostanziale irrigidimento delle possibilità di erogare credito alle imprese e alle famiglie, in un quadro contraddittorio che vede convivere una politica monetaria espansiva ed una regolamentazione del credito restrittiva.

Ciononostante, la nostra BCC ha continuato a sostenere la domanda di credito, navigando con prudenza e responsabilità anche nel corso della tempesta Covid che si è abbattuta sul nostro Paese.

In particolare:

  • ha aderito alla sospensione del pagamento delle rate per un totale di 200 posizioni di mutuo il cui debito residuo è di circa 14 milioni di euro;
  • ha approvato ed erogato 110 operazioni di finanziamento relative al Decreto liquidità per un controvalore di oltre 4 milioni di euro;
  • ha registrato nel solo 1° semestre di quest’anno un aumento del 9,04% del credito concesso.

Questa è la misura di quella finanza Geo-Circolare di cui parlavamo.

La nostra BCC assicura un Mutualismo interno riservando condizioni di particolare favore ai propri soci; ma è anche istituzione che promuove il c.d. Mutualismo Esterno, che si realizza attraverso il collegamento con le diverse istituzioni presenti nel Vulture Melfese:

Scuole, associazioni culturali, parrocchie, associazioni sportive, pro – loco, Teatri, Soprintendenze, Musei, Fondazioni, Case di riposo, sostegno alle pubblicazioni per la promozione del territorio e della sua grande storia.

Come vedete, più volte ho citato il legame tra la nostra azienda ed il Vulture Melfese.

Questo legame non poteva non impegnare la BCC nella Città di Melfi, che di questo territorio è il Capoluogo.

Dieci anni fa, chiedemmo alla Banca d’Italia l’autorizzazione ad aprire una nostra filiale a Melfi e ci impegnammo a replicare in questa Città una esperienza che aveva già dato proficui risultati nelle comunità di Lavello e di Rapolla, ma anche in un’area più estesa del territorio del nord di Basilicata.

Consapevoli delle nostre potenzialità, ma sempre coscienti della relativa capacità patrimoniale, la BCC è entrata nel mercato melfitano senza clamori, attraverso un lavoro crescente e progressivo.

Oggi la filiale di Melfi contribuisce per circa il 25% al totale delle attività della nostra Banca.

Pur soddisfatti della complessiva qualità della relativa clientela, abbiamo da tempo maturato la convinzione che la BCC dovesse sostenere uno sforzo ancora più deciso a sostegno del Capoluogo di territorio.

Abbiamo pertanto aperto le porte della nostra compagine sociale a persone di Melfi; abbiamo eletto nel Consiglio di Amministrazione e nel Collegio Sindacale professionisti di questa Città; siamo poi orgogliosi di annoverare nella compagine sociale il nostro Vescovo.

Nel rivisitare il proprio modo di essere presente nella Città di Melfi, la Banca ha scelto di ubicare la nuova filiale in luogo più facilmente accessibile alla intera cittadinanza, in prossimità anche di quartieri non serviti da alcuno sportello bancario.

La filiale, come vedrete, è stata concepita con una visione volta verso una nuova concezione di banca, tecnologicamente avanzata, con dotazioni che consentono di coniugare le esigenze di una clientela evoluta con quelle che invece rappresentano il patrimonio della Banca di Credito Cooperativo: il rapporto relazionale.

Inoltre, la BCC, compiendo una scelta ancora CONTROCORRENTE, ha deciso di continuare ad assicurare una propria presenza nel Centro storico della Città federiciana, predisponendo l’allestimento di uno sportello automatico con Area Self.

Una Banca con un totale dell’attivo superiore a 140 milioni di euro, un patrimonio superiore a 9 milioni, frutto di utili accantonati nei 38 bilanci sempre positivi della sua storia, aderente ad ICCREA (la più grande banca italiana di territorio e terzo Gruppo Bancario del Paese), ritiene coerente con la propria storia dover impegnare risorse (senza finalità di utili) pur di assicurare servizi a quella parte della comunità melfitana che vive nel centro storico.

In un mondo che sembra privilegiare il Gigantismo, la nostra esperienza vuole testimoniare che esiste un modo differente di fare banca.

La partecipazione, il senso di appartenenza, la responsabilità verso il territorio, fanno della BCC il lievito per promuovere il benessere e lo sviluppo delle Comunità.

Allora, non dimenticando che la nostra è una Cooperativa di Credito che si ispira alla Dottrina Sociale, vale la pena ricordare la parabola con cui gli Apostoli venivano invitati a non temere l’essere in pochi, giacché il lievito avrebbe fatto poi fermentare l’impasto.

Concludo rileggendo la parte finale della Relazione di Bilancio che quest’anno non abbiamo potuto condividere con i nostri Soci.

Le Casse Rurali, oggi BCC, sono nate per rispondere a problemi concreti delle comunità che le hanno volute.

Si sono sviluppate perché hanno saputo ‘leggerli’ e organizzare una risposta.

Questa attitudine e questa capacità di fornire un contributo trasformativo sono preziose ancora oggi, in una stagione che sembra caratterizzata dalla ‘carestia della speranza’ che rende tutti più insicuri e fragili; ancora di più per la paura della pandemia in corso.

Inoltre, la centralità del lavoro, soprattutto per i giovani, la nuova organizzazione della produzione di beni e servizi a causa dell’impatto della tecnologia, i nuovi assetti del welfare, i cambiamenti climatici e il loro impatto sui territori, le urgenze della demografia, richiedono occhi nuovi e nuove risposte.

Le banche di comunità, legate ai territori da un rapporto di mutualità e reciproco interesse, possono contribuire a costruirle.

Le BCC possono avere un ruolo speciale nel rilanciare l’attitudine alla speranza, la disposizione a non fermarsi alla rassegnazione o alla sconfitta.

Viviamo un periodo complicato e difficile: non è il momento degli onori, ma piuttosto è il tempo del sacrificio e dell’impegno.

Vi assicuriamo che la BCC Gaudiano di Lavello ne è consapevole“.

Facciamo i nostri complimenti al Presidente e a tutti i componenti del Consiglio della BCC, vicini alle famiglie e alle aziende in un momento così difficile della nostra storia economica.

Di seguito alcune foto.