MELFI: LA CHIESA DI SAN LORENZO RITORNA ALLA SUA BELLISSIMA FORMA ORIGINARIA

Torna a splendere la Chiesa di San Lorenzo a Melfi grazie ai lavori di riqualificazione della piazzetta antistante.

Il Sindaco di Melfi Livio Valvano, al termine della celebrazione religiosa presieduta dal vescovo Monsignor Gianfranco Todisco e dal cancelliere della Curia, don Ciro Guerra, ha dichiarato:

“Amministrazione Comunale e Diocesi lavorano in sintonia per recuperare un luogo sacro per i fedeli e simbolico per l’intera comunità.

 Il progetto di riqualificazione prevedeva l’acquisizione del fabbricato in favore del Comune e la sua successiva demolizione finalizzata sia a liberare la facciata laterale della chiesa sia  a metterne definitivamente in evidenza l’originaria forma ottagonale.

Gli interventi effettuati a partire dalla primavera dell’anno 2015, hanno riconsegnato alla comunità uno spazio aperto, fruibile nella fitta tessitura urbana di questa parte di città.

Il progetto esecutivo, infatti, è  stato approvato dalla Giunta Municipale con la delibera n. 34 del 06/03/2014. I lavori sono stati consegnati nel Gennaio 2015. La demolizione della vecchia canonica è stata effettuata nel mese di Maggio 2015 ed ha portato alla luce un importante banco roccioso semi-livellato in orizzontale.

Tale conformazione rocciosa sembrerebbe la probabile base di fondazione di una precedente fabbrica architettonica; è stato rinvenuto, inoltre, un interessante frammento murario di difficile datazione. A seguito di tali rinvenimenti è stata effettuata una campagna di scavo archeologico, con la supervisione della Soprintendenza”.

“In un tempo in cui la scarsità delle risorse finanziarie a disposizione dei comuni richiede un esercizio molto difficile di amministrazione giusta dei beni e delle risorse, l’investimento di circa 230 mila euro sostenuto dall’Amministrazione Comunale per riqualificare la Chiesa e la Piazzetta di San Lorenzo, insieme agli sforzi fatti dalla Chiesa con l’utilizzo dei fondi dell’otto per mille, dà la dimensione dell’importanza e della convinzione di puntare sul recupero della nostra storia, dei nostri valori della nostra identità, che riteniamo essere gli strumenti più potenti per muovere sviluppo culturale, turistico e di conseguenza occupazionale per le nuove generazioni”.

“Ho partecipato con gioia alla celebrazione religiosa odierna tenuta dal Vescovo Padre Gianfranco, in onore di San Lorenzo martire, cui è dedicata la Chiesa, per testimoniare l’importanza dell’investimento – ha aggiunto Valvano – la sintonia con la Diocesi e per ringraziare tutti coloro che hanno collaborato per la realizzazione del progetto, a partire dai professionisti Arch. Oriana Mongelli, Arch. Mario De Luca, l’impresa esecutrice e di funzionari comunali, Luciano Valvano e Rosaria Cerone, che hanno prestato massima attenzione e cura”.

“Il sacrificio dell’intera comunità è adesso consegnato all’attenzione dei cittadini residenti che saranno i primi amministratori – ha concluso il sindaco- a collaborare con noi per mantenere elevato lo stato di manutenzione e il decoro di questa particolare area”.

La chiesa di San Lorenzo si trova probabilmente in quella che costituisce l’area urbana più antica, risalente all’inizio dell’anno 1000.  Realizzata all’interno del primo piccolo insediamento fortificato ad opera dei Bizantini, testimoniata anche dall’orientamento della porta d’ingresso e dalla struttura rivolta ad oriente della Chiesa di San Lorenzo attorno alla quale si sviluppa il nucleo abitativo originario pre-normanno, la Chiesa era parzialmente occultata dalla presenza di un edificio costruito negli anni ’30 e destinato a casa canonica, di proprietà dell’Istituto Diocesano Sostentamento del Clero.

Come ci ricorda Enzo Navazio (nella sua opera Memorie dell’Antico), prima dell’avvento dei Normanni (marzo 1041), la città:

“… Naturale punto di riferimento della zona, per numero di abitanti e consistenza urbanistica e sociale, era stato nei decenni precedenti, fortificata dai Bizantini che ne avevano fatto, per la citata posizione geografica, il luogo da cui controllare il traffico di uomini e merci, attraverso l’Appia Romana, fra il bacino adriatico e tirrenico e contestualmente le diramazioni, attraverso la via Herculea verso le zone interne della Basilicata.”

Di seguito la foto di come era la chiesa prima degli interventi; si nota sulla sinistra il corpo di fabbrica della canonica ora demolito.

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