Il Vice Segretario Regionale, Giuseppe Cappiello, annuncia lo stato di agitazione della Polizia penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di Melfi:
“La scarsa attenzione e l’immobilismo di questa Amministrazione Penitenziaria e l’indifferenza politica ed amministrativa posta in essere, anche e soprattutto, da parte degli organi Istituzionali a vari livelli nei confronti della Polizia Penitenziaria, costringono la scrivente O.S. a denunciare questo stato di grave inerzia e abbandono rispetto a tematiche, qui di seguito elencate, presso la Casa Circondariale di Melfi, chiedendole un incontro urgente per discutere le seguenti problematiche:
- taglio del monte ore straordinario assegnato per l’anno 2019;
- decremento organico Polizia Penitenziaria di 10 unità rispetto al 2018;
- Personale in servizio di missione per corsi di formazione dell’ambito Regionale, quindi ulteriore riduzione di personale in servizio e ulteriore diminuzione del monte ore straordinario;
- Settore Videoconferenza;
- Congedo Ordinario di anni precedenti fino al 2016, accumulato, non fruito,richiesto e non concesso;
- Salute e sicurezza dei lavoratori nelle strutture penitenziarie Decreto Legislativo 81/2008;
- Competenze del Medico del Lavoro (Competente), impiego con limitazioni e orario di lavoro, quindi ulteriore riduzione di personale dal servizio operativo.
Il tutto in una cornice di carichi di lavoro abnormi per il personale operante, con stress legato all’attività lavorativa che si manifesta quando le richieste dell’ambiente di lavoro superano la capacità del lavoratore di affrontarle (o controllarle), sapendo perfettamente che lo stress non è una malattia, ma può causare problemi di salute mentale e fisica (come ad esempio depressione, esaurimento nervoso e cardiopatie).
Il tempo della pazienza, per la Polizia Penitenziaria di Melfi che ha, anche troppo, dimostrato abnegazione e spirito di sacrificio, è terminato, si entra quindi in stato di agitazione dinamico, riservandosi di informare l’Amministrazione sulle forme di lotta e mobilitazione che verranno messe in campo vedendoci pronti a porre in essere una serie di forme di proteste a tutela dei diritti della Polizia Penitenziaria.
E’ giunta l’ora della mobilitazione, è giunta l’ora di avere risposte”.