Con l’inizio del nuovo anno scolastico non mancano i primi disagi per i cittadini del Vulture-melfese.
Ecco quanto fa sapere una mamma alla nostra Redazione:
“Sono la mamma di un ragazzino che ha da poco cominciato il suo quarto anno della scuola primaria presso l’Istituto Berardi Nitti di Melfi.
Da giugno dello scorso anno si vociferava, senza trovare conferma sul sito della scuola, di un eventuale trasferimento delle classi 4° e 5° presso la struttura della scuola media in Via G. D’Annunzio per consentire lavori di ristrutturazione finora mai iniziati.
Dopo un’intera estate ad attendere notizie che non sono arrivate, ho pensato che tutto fosse rimandato e che quindi non avrei dovuto trovare soluzioni ma, qualche giorno fa (ovvero a pochi giorni dall’apertura delle scuole) sul sito compare una comunicazione nella quale si legge che gli alunni delle classi sopra citate frequenteranno nell’ala da ristrutturare dal 12 al 26 settembre.
E poi? Poi il nulla. Nessuna altra comunicazione in merito.
Io sono una mamma separata che lavora e, nel 90% dei casi, ad occuparsi di accompagnare mio figlio a scuola ci pensa la nonna che non è automunita.
Ovviamente abitando nei pressi della scuola non è mai stato un disagio, ma dover percorrere a piedi d’inverno tutta la strada fino a Via d’Annunzio diventa complicato, considerato anche il peso degli zaini.
Situazione peggiore si troveranno a viverla quei genitori che magari hanno altri figli in I, II, III classe e dovranno accompagnarli al Nitti in piazza IV Novembre per poi correre in via d’Annunzio, senza contare chi deve correre in ufficio a timbrare il cartellino: il tutto da organizzare nel giro di pochi giorni.
Non abbiamo avuto nessuna solidarietà da parte del Comune: ho chiesto telefonicamente, appena appresa la notizia sul sito, di esporre la questione al Sindaco per chiedere che il servizio di scuolabus (che già consente ai bambini di zona bicocca di raggiungere la scuola in autonomia) possa estendersi al centro storico (zona casette, San Teodoro, Castello) e consentire così ai nostri bambini di raggiungere in sicurezza la struttura della scuola media ma non sono mai riuscita a parlare con il nostro Primo cittadino.
Ma davvero, io madre sola, per poter accompagnare mio figlio a scuola, devo perdere il lavoro perché mi si chiede di organizzarmi in pochi giorni?
Devo assumere una baby sitter e spendere parte di quello stipendio che (con tanti sacrifici: alzandomi all’alba) guadagno cercando di non chiedere nulla a nessuno.
La scuola ed il comune dovrebbero fare rete per andare incontro alle famiglie che popolano il centro storico“.
Anche voi state vivendo la stessa situazione di disagio?