Continua il botta e risposta tra il sindaco di Melfi, Livio Valvano ed il Capogruppo Alfonso Ernesto Navazio, del gruppo consiliare “Noi per Melfi”.
Quest’ultimo ha dato inizio alla diatriba diffondendo, nella giornata di ieri, un comunicato inerente alla riunione prevista oggi in Prefettura (con l’Amministrazione Comunale di Melfi sull’organizzazione e gestione del personale di Polizia Locale) con accuse contro il primo cittadino.
Ecco qualche estratto del primo comunicato di Navazio:
“A tutto c’è un limite e per le politiche sul personale evidentemente la misura è colma!
Mai successo nella storia a noi nota del Comune di Melfi che l’Amministrazione venisse convocata dal Prefetto della provincia di Potenza per questioni che attengono la organizzazione e gestione del personale.
La riunione, convocata per domani 17 Settembre, avente ad oggetto lo stato di agitazione dei lavori della polizia municipale, dimostra, semmai ce ne fosse bisogno, lo scarso livello di attenzione che il Sindaco, unico responsabile politico del personale, riserva ai lavoratori e lavoratrici del nostro comune.
Lavoratori e lavoratrici che ogni anno in occasione della redazione del bilancio vengono illusi con promesse di incremento dell’organico che poi puntualmente vengono disattese […].
La risposta non è univoca, così quando vediamo due part time all’ufficio di staff del Sindaco sappiamo che si sono giocati gli spazi assunzionali disponibili volontariamente in favore della politica piuttosto che dell’apparato burocratico, quando vediamo delle selezioni pubbliche (per assunzioni part time nell’area tecnica e in quella urbanistica) avviarsi nel mese di Luglio 2017 per poi arenarsi e portare alla sottoscrizione per una di esse di una convenzione, vediamo contestualmente l’incapacità e la volontarietà, tenuto conto che il soggetto interessato alla convenzione è lo stesso che si sarebbe aggiudicato l’assunzione non portata a termine seppur con procedura conclusa![..]
Quanto sta accadendo ci preoccupa: avere il personale sfiduciato e demotivato è segno di una crisi che si fa sempre più insidiosa, è segno che la cabina di comando ai suoi occhi sta perdendo di credibilità con l’inevitabile risultato che a pagarne le conseguenze saranno sempre i cittadini per i quali in fondo quei dipendenti dovrebbero lavorare!”.
Oggi la replica di Valvano non è tardata ad arrivare, ecco alcuni estratti:
“Quella del ‘Sindaco unico capo politico del Personale’ è l ‘ultima baggianata espressione di una sindrome da campagna elettorale mai finita che assilla la mente del presunto capo dell’opposizione a Melfi. [….]
Trasformare un fatto puramente amministrativo in un caso politico dove gli organi politici non hanno alcuna competenza è sintomo di ignoranza oppure di attitudine all’invasione di campo e all’abuso di ufficio.
Evidentemente c’è chi soffre della cattiveria tipica del piccolo uomo ben descritta nell’aforisma che racconta dell’incontro tra un ignorante e Gesù Cristo.
Consapevole che ad ogni dono chiesto al Signore il suo vicino ne avrebbe ricevuto il doppio, il piccolo uomo invece di chiedere un dono per sé chiede di essere mutilato un occhio, con l’effetto di produrre la mutilazione di entrambi gli occhi del suo vicino.
Questo è lo spirito che anima l’opposizione a Melfi ma con un piccolo particolare, per fortuna, e cioè che il Signore, in questo caso il popolo, sa bene che non deve ascoltarli.
E non li ascolta perché sa bene che questa gente mente perché ha sempre avuto come unico scopo il conseguimento di interessi personali e niente altro”.
Navazio risponde alla replica:
“Sindaco, rispondiamo sorridendo alle sue farneticazioni!
Siamo così abituati alle sue sterili, farneticanti e maleducate risposte che ogni suo attacco, per la verità diventato anche monotono, né ci meraviglia né ci disturba.
Come è sua abitudine, quando interrogato, non entra nel merito delle questioni, non tenta di argomentare le sue scelte o di convincere del contrario chi la contesta ma forte di qualità che crede di possedere solo lei (le migliori naturalmente!), risponde cercando di sviare l’attenzione del lettore.
Noi, però, non cadiamo nella trappola della caciara comunicativa.
Diverse erano le questioni che le abbiamo posto e sulle quali lei ha glissato:
A) stamane in Prefettura era convocato il tavolo per il raffreddamento dello stato di agitazione dei dipendenti appartenenti al corpo della Polizia locale, corrisponde al vero?
B) ad aprile 2018 si sono tenute le elezioni delle RSU (rappresentanze sindacali) del comune. L’Amministrazione né ha preso tempestivamente atto?
Il ritardo nel farlo (o forse meglio l’averlo snobbato) ha portato o no ritardi a procedimenti amministrativi per i quali era richiesto il loro intervento, quale per esempio, l’erogazione della produttività dei dipendenti riferita all’anno 2017 e l’applicazione della legge 81/2008 (visita medica periodica dei dipendenti)?
C) Corrisponde al vero che il programma delle assunzioni a tempo indeterminato è fermo da tempo (2009) e che in questi anni si sono assunti due part time come staff del sindaco, personale proveniente dalla comunità montana, assistenti sociali e puericultrici dalle società di lavoro interinale e un istruttore tecnico contabile a convenzione da altri comuni?
A cui a giornata conclusa, aggiungiamo:
E’ vero che anche questa mattina l’Amministrazione comunale non si è presentata all’incontro in Prefettura?
Questo il merito.
Poi Lei può ignorare i fatti come vuole, può distrarsi impegnandosi con la politica regionale, può rallegrarsi dei suoi appelli, può tentare di far passare le nostre critiche come coda di paglia della opposizione, può far immaginare chissà quali fantomatici interessi privati (quelli di Pittella però li difende!) chiamati in causa ogni volta che viene punto sul vivo, ma non potrà mai avere una opposizione farlocca!
Sig. Sindaco, “l’opposizione che vorrei” non esiste e se ne deve fare una ragione (se ci riesce)!
Apprezziamo che da uomo laico (quale si professa) studi le parabole. Ma non faccia come i bigotti che vanno a messa ogni domenica solo per mostrarlo agli altri.
Uno l’animo nero ce l’ha oppure no!
E lei l’animo nero ce l’ha e non le basterà una preghierina, sempre che come le parabole se le ricordi, a salvarle l’anima”.