Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato del Segretario Generale Fim-Cisl Ferdinando Uliano.
Scrive Uliano:
“Il 2024 sarà ricordato come l’anno nero di Stellantis.
I dati della produzione si chiudono negativamente, dopo due anni di crescita, segnano un forte dato negativo rispetto all’anno precedente, con una quantità tra autovetture e furgoni commerciali di 475.090 unità (-36,8%) contro le 751,384 del 2024.
Per la prima volta tutti gli stabilimenti sono in negativo, gli autoveicoli con perdite maggiori rispetto ai veicoli commerciali.
Precisamente le autovetture registrano un -45,7% con 283.090 unità, per trovare un dato così basso di produzione bisogna spostare le lancette nel 1956.
I veicoli commerciali con 192.000 unità (-16,6%) hanno avuto una flessione più contenuta in termini percentuali, anche se in termini di volumi l’impatto è consistente pari ad oltre 38.000 unità.
La riduzione della produzione è stato un continuo peggioramento dall’inizio del 2024, raggiungendo cali produttivi nelle auto dal 21% al 70%.
Le previsioni negative che avevamo stimato negli ultimi due report trimestrali purtroppo hanno avuto un riscontro con la realtà consuntivata a fine anno, con un aggravio in termini di volumi e di aumento dell’uso di ammortizzatori sociali e di chiusure anticipate di fine anno, coinvolgendo quasi 20 mila lavoratori.
Come affermato da Stellantis, per il tramite del responsabile Europa ing. Jean Philipe Imparato, nell’ultimo incontro del 17 Dicembre scorso, la situazione in termini di volumi non subirà significative modifiche nel corso del 2025, in quanto i nuovi lanci produttivi nel corso del corrente anno di Melfi, Cassino e Mirafiori impatteranno nel 2026, dove ipotizzano di raggiungere le produzioni di 750.000 unità riscontrate nel 2023.
Il gruppo conferma obiettivo di 1 milione di veicoli entro il 2030, ma lo subordina alle risposte del mercato.
Stellantis ha ribadito per il 2025 2 miliardi di investimenti e con 6 miliardi di acquisti ai fornitori italiani e soprattutto con un comportamento e un’attenzione più responsabile.
E’ sicuramente un cambio di impostazione, con un piano di investimenti aggiuntivo al precedente.
Al piano industriale precedente da noi giudicato insufficiente, hanno aggiunto la nuova piattaforma small con i due nuovi modelli compatti a Pomigliano dal 2028.
La nuova 500e a Mirafiori in aggiunta alla 500 ibrida.
Vengono ibridizzate le auto previste nelle versioni elettriche tra il 2025 e 2026 a Melfi, portando l’offerta a 7 modelli.
E’ stato annunciato ad Atessa la nuova gamma large sui veicoli commerciali.
A Cassino vengono sviluppate anche le versioni ibride delle full electric previste su Stelvio e Giulia e in aggiunta un nuovo modello top di gamma sempre su piattaforma large.
Su Modena verrà lanciata la collaborazione con Motor Valley per il lancio del progetto alto di gamma.
Mancano ancora risposte importanti sulla gigafactory e sul rilancio di Maserati e altri aspetti che abbiamo richiesto di approfondire necessariamente nei prossimi mesi con Stellantis e Governo.
Crollo dei volumi sui mercati e transizione verso elettrico e digitale, una tempesta perfetta che colpisce in maniera significativa tutta l’Europa e il suo tessuto industriale più rilevante, che ha portato la Fim-Cisl insieme a tutte le organizzazioni sindacali europee di IndustriaAll Europe ad indire un’importante manifestazione il 5 Febbraio 2025 a Bruxelles, che vedrà un’importante partecipazione dei lavoratori metalmeccanici di tutta Europa.
Per lo stabilimento di Melfi il dato produttivo del 2024 rispetto all’anno precedente è fortemente negativo, sia in termini percentuali con un -63,5%, che in termini di volumi oltre 108.000 unità.
È lo stabilimento che perde la maggiore quantità di auto.
Delle 62.080 auto prodotte, il 30% è rappresentato da 500X, il 30% da Jeep Renegade e il 40% da Jeep CompAss.
Nel corso del 2024 le giornate di stop produttivo sono state complessivamente pari a 154 giorni gestiti con il CDS.
Negli altri giorni, l’utilizzo del CDS è stato nel primo trimestre del 23%, pari a una media di 1.282 lavoratori ogni giorno; nel secondo trimestre con un 40% su una media di 1.500 lavoratori giornalieri, peggiorando ulteriormente nel terzo trimestre del 60% e nel 4° trimestre con 1700 lavoratori giornalieri con una media del 62%.
Il venir meno di quote rilevanti di produzione (solo 6 anni fa nel 2018 Melfi aveva 7.400 occupati con 339.865 auto prodotte) ha comportato delle ripercussioni negative in termini occupazionali, affrontate con vari strumenti alternativi ai licenziamenti, come le incentivazioni all’uscita su base esclusivamente volontaria (dal 2021 ad oggi ha coinvolto quasi 2 mila lavoratori, portando l’occupazione a quota 5.080).
Da inizio 2024 la turnazione nello stabilimento si è ridotta passando su due turni.
La situazione di Melfi nella sua complessità è nel pieno della fase di transizione verso i nuovi nuovi modelli multibrand sulla piattaforma BEV STLA Medium, che certamente rappresentano una risposta positiva in termini di prospettiva futura per lo stabilimento lucano, ma che in questa fase di preparazione ha comportato la stipula di un nuovo Contratto di Solidarietà che scade il 26 Giugno 2025.
In particolare a seguito della nostra pressione il gruppo Stellantis ha rivisto la strategia e per garantire maggiori volumi produttivi, ha previsto per quasi tutti i modelli, tranne per la DS8, anche le rispettive versioni ibride portando a 7 le tipologie di modelli dai 4 originari del primo piano.
Il cronoprogramma comunicato negli incontri ufficiali per l’avvio delle nuove produzioni e l’intreccio con le attuali prevede nello specifico: A partire da Marzo 2025, inizierà la produzione della prima DS8 elettrica, attualmente già in fase di preparazione sulle linee di produzione.
Seguirà, a Giugno dello stesso anno, l’avvio della Compass elettrica.
Entro la fine del 2025 partiranno le preserie della Compass ibrida, con l’avvio della produzione ufficiale nel primo semestre del 2026, insieme alla DS7, disponibile sia in versione elettrica che ibrida.
Nel secondo semestre del 2026 inizierà invece la produzione della nuova Lancia Gamma, anch’essa prevista nelle versioni elettrica e ibrida.
La produzione stimata prevista dall’azienda a regime andrà oltre le 200 mila vetture anno, che secondo la direzione aziendale dovrebbe saturare l’impianto, ma che sarà da verificare nel corso della crescita produttiva.
Anche per l’indotto la situazione è critica, anche se azienda ha modificato l’atteggiamento garantendo maggior responsabilità; c’è la necessità di garantire l’uso di ammortizzatori, stiamo agendo a livello istituzionale, sia ministeriale che regionale, per avere tutte le garanzie legate ed evitare impatti negativi a livello occupazionale, bisogna dare priorità nelle forniture alle aziende del comprensorio, ma nel contempo, bisogna sostenere le aziende fornitrici nel processo di ammodernamento e di transizione verso le nuove produzioni.
Inoltre, è indispensabile agire sull’accordo di programma e sulle strumentazioni a disposizione nelle aree di crisi complessa per attrarre altri nuovi investimenti e per tutelare i lavoratori dell’area di Melfi”.