In Basilicata si torna a parlare delle condizioni in cui lavorano gli operatori del 118 e questa volta a rilanciare l’allarme è Giuseppe Costanzo, segretario provinciale della Fials di Potenza ha fatto sapere:
“L’emergenza neve di questi giorni ha riproposto i gravi problemi di sicurezza sul lavoro e di mancata tutela degli operatori del 118.
Pur in situazioni atmosferiche avverse il Personale del 118 è sempre in prima linea, a dare risposte ai bisogni assistenziali dei Cittadini/Utenti.
Ma siamo davvero sconcertati circa la lentezza “burocratica e gestionale” di chi dovrebbe garantire condizioni di lavoro idonee agli operatori dell’emergenza urgenza della Basilicata.
Più volte e in maniera ‘ripetitiva e ridondante’ abbiamo segnalato l’inadeguatezza dei Dispositivi di Protezione Individuali, DPI.
Sono state pressanti, infatti, le comunicazioni della RLS della Fials all’ASP di Potenza.
Basti pensare alla mancanza di adeguate calzature di Protezione.
Con il maltempo, infatti, le scarpe facilmente si bagnano e si impregnano.
La storia va avanti da quasi un anno.
Gli incontri sono cominciati nel mese di Marzo 2018, coinvolgendo anche il Direttore del Dipartimento.
Oggi, a parte gli annunci di qualche “sindacalista-portavoce” su un’imminente soluzione, nulla di concreto è stato fatto.
L’equipaggiamento di vestiario è ancora insufficiente e non idoneo alle avversità atmosferiche.
Il materiale scelto, infatti, assicura una scarsa protezione idrorepellente.
Oltre all’acqua c’è, ovviamente, un’ esposizione al rischio di materiale biologico.
I lavoratori del 118 lavorano in condizioni di “fuori Struttura” e le postazioni sono allocate in modo davvero “discutile”.
Alcune non offrono il minimo di confort necessario.
Avevamo chiesto un monitoraggio delle Strutture.
L’indagine è partita ma probabilmente si è persa per strada.
Esempio per tutti, la postazione dello Stabilimento della FCA di Melfi.
Sia in estate sia in inverno, nei periodi di produzione ferma sono spenti gli impianti e il Personale del 118 lavora in condizioni “pietose”: caldo in estate e freddo in inverno altro che adeguarsi alle stagioni e garantire il benessere psico-fisico.
Di recente sembrava vicina la soluzione, installando un condizionatore ma la FCA impedisce ai tecnici esterni di entrare per mettere in opera l’impianto.
A questo punto, davvero siamo all’incredibile.
Delle due l’una: o la FCA è insensibile o la Dirigenza del 118 è proprio inadeguata a tutelare i suoi lavoratori.
Faccio perciò appello al nuovo direttore generale, dottor Lorenzo Bochicchio: le diverse problematiche di tutela e sicurezza degli operatori devono rappresentare una Priorità assoluta.
Sarebbe infatti clamoroso se proprio l’Asp, che ha precise responsabilità in tema di salute sui luoghi di lavoro, non si dovesse preoccupare proprio dei suoi dipendenti”.