MELFI: PAOLO A SOLI 13 ANNI SCRIVE UN TEMA SULL’INCLUSIONE DEI PIÙ DEBOLI E VINCE IL PRIMO PREMIO! QUESTE LE SUE EMOZIONI

L’Associazione Italiana Persone Down nella sezione “Talucci Miriam-Vulture” ha indetto, tempo fa, un concorso per le scuole secondarie di I grado del Vulture-Melfese, avente come premio ben due borse di studio.

L’Istituto Comprensivo Statale “Berardi-Nitti” di Melfi ha colto subito l’occasione per parteciparvi e mai idea fu più calzante dati i risultati ottenuti.

Lo studente di terza media, Paolo Favullo, ha infatti vinto il primo posto per aver trattato il tema della disabilità, (fulcro della manifestazione) in modo assolutamente impeccabile e pregno di un’umanità e una comprensione ormai rare.

A confermarcelo anche la vicepreside Anna Martino la quale, con lo sguardo traboccante gioia, ha così dichiarato alla nostra Redazione:

“Ciò che ci rende fieri non è tanto il primo posto, ma il fatto che il nostro ragazzo abbia colpito la commissione giudicante per la maturità delle sue idee e io concordo con questa osservazione, tanto che mi sono ripromessa di leggere il suo elaborato in tutte le classi, perché può offrire sicuramente un spunto di riflessione molto importante”.

Niente di tutto ciò pare reale al vincitore Paolo il quale, ancora frastornato, ha così comunicato le sue emozioni a riguardo:

“Il testo che ho scritto doveva trattare il tema della disabilità.

Io all’inizio non volevo partecipare al concorso, perché non ero molto informato, ma la professoressa Valvano ha avuto fiducia in me e io sono riuscito a buttare giù due parole in base alle mie esperienze personali.

In classe, infatti, io vivo la disabilità di una mia amica in sedia a rotelle e ho cercato di informarmi il più possibile sul tema insieme al resto dei miei compagni.

È stato davvero bello perché non mi aspettavo di vincere e perché per la prima volta mi sono realmente immedesimato nelle esperienze che ogni giorno deve vivere una persona con disabilità.

Io ho sempre aspirato al meglio, a diventare come altri più in gamba di me e credo che anche le persone disabili possano e debbano fare lo stesso.

Bisogna prendersi cura di loro e avere rispetto dei limiti fisici oggettivi che le caratterizzano, ma credo che, allo stesso tempo, abbiano bisogno di sentirsi giudicate in base ai loro meriti o demeriti, non in base alla loro disabilità.

Ritengo che le persone diversamente abili abbiamo tutte le carte in regola per avere gli stessi sogni e le stesse aspirazioni di noi altri e anche la stessa capacità di realizzarli”.

Ottimo atteggiamento quello del giovane studente, completamente calzante alla linea tematica e strutturale del concorso.

Esso infatti, prevedeva un approfondimento del libro “Vietato dire non ce la faccio”, scritto a quattro mani dalla campionessa mondiale di atletica (per atleti con Sindrome di Down) Nicole Orlando e dalla giornalista sportiva Alessia Cruciani.

I premi in palio:

  • 200 euro al miglior elaborato;
  • 100 euro al secondo classificato.

Gli elaborati potevano essere:

  • scritti (poesia, produzione, racconto, ecc.);
  • grafici/figurativi (rappresentazioni grafiche, sculture, ecc.);
  • rappresentativi (cinematografici, teatrali, musicali, ecc.).

La vicepreside Martino ha più volte sottolineato il rapporto di fedeltà ormai instauratosi con l’Associazione responsabile del concorso, affermando:

“Abbiamo sempre collaborato con l’Associazione Italiana Persone Down, infatti fino all’anno scorso la manifestazione finale veniva svolta nel nostro auditorium.

Quest’anno abbiamo volentieri partecipato al concorso presentando ben 14 lavori, svolgendo tutte le tipologie proposte e coinvolgendo un po’ tutte le classi”.

In merito alla volontà di spronare tutte le classi a partecipare, la vicepreside ha sottolineato quanto nella scuola “Berardi-Nitti” si respiri aria di inclusività ormai da anni:

“I nostri ragazzi sono abituati a lavorare in gruppo e a noi soddisfa prodigarci per loro, che siano italiani, stranieri o diversamente abili, senza alcuna distinzione o particolare riguardo per l’una o l’altra categoria sociale.

Esempio di questa nostra impostazione, può essere il laboratorio musicale.

Esso vive da circa tre anni ed è basato sulla fusione delle due orchestre scolastiche: quella melodica e quella ritmica, composta da ragazzi diversamente abili; entrambe danno vita all’orchestra arcobaleno”.

Davvero tanti complimenti al talento e alla sensibilità di Paolo, un ragazzo ancora molto giovane, ma già fomentato da valori preziosi e rari che, sicuramente, lo aiuteranno ad essere un uomo migliore in futuro.

Di seguito, le foto le vincitore e della targa.