Melfi, Pmc Automotive: “il futuro dei lavoratori è diventato un’incognita”. I dettagli

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di FLMU-CUB, Confederazione Unitaria di Base di Basilicata:

“Nei primi giorni di aprile si sono svolte le assemblee nello stabilimento di proprietà Stellantis condotto dalla Pmc Automotive di Melfi.

Le assemblee volute fortemente dai lavoratori e dagli operai si erano rese necessarie poiché l’Azienda Pmc Automotive a Melfi non ha ricevuto commesse da parte di Stellantis e il futuro dei lavoratori è diventato un’incognita.

Nelle assemblee si è sostenuto quasi all’unanimità dei lavoratori la necessità di scioperare ad oltranza fino a quando non si sarebbe raggiunto l’obbiettivo e il raggiungimento della certezza della continuità lavorativa per tutti i lavoratori presenti all’interno dello stabilimento.

La Flmu-Cub, d’accordo sulla centralità di questo obbiettivo, ha aderito allo sciopero.

Durante lo sciopero una parte del sindacato ha incontrato l’azienda Pmc Automotive in Confindustria e nonostante non si fosse ancora raggiunto l’obbiettivo per il quale si era iniziato a lottare, lo sciopero è stato sospeso, contro il parere della maggioranza degli operai e della stessa Flmu-Cub.

Era più importante per questi sindacalisti garantire i pezzi lavorati in Pmc a Stellantis.

Si è avuto un secondo incontro in Confindustria il 16 aprile e alla fine dello stesso incontro Fim, Uilm, Fismic e Rsu hanno firmato un accordo pessimo. Non una proposta di accordo da discutere con i lavoratori, ma un impegno per applicarlo e farlo ingoiare ai lavoratori.

L’accordo prevede la fuoriuscita incentivata di 50 lavoratori con quattro soldi, molti di meno dei soldi avuti dai colleghi Stellantis che erano già una miseria. La riduzione di personale probabilmente non si fermerà a questo.

La questione dei precari con contratto Staff Leasing non è stata proprio trattata, questi lavoratori saranno sempre più ricattabili e potranno essere messi fuori in ogni momento.

Lo stabilimento potrebbe rimanere con meno di 100 dipendenti che sarà più facile piegare.

I sindacati erano andati in Confindustria con il mandato di chiedere risposte reali all’azienda per preservare il lavoro dei lavoratori e chiedere la continuità lavorativa per TUTTI. Con quello che hanno ottenuto hanno firmato l’ulteriore riduzione del numero dei lavoratori (già diminuito negli ultimi anni) e a questo punto non si può escludere la probabile chiusura dello stabilimento nel prossimo futuro.

Se lo stabilimento rimarrà con pochi lavoratori e con sempre meno commesse da parte di Stellantis è probabile che non sopravvivrà.

Una parte del sindacato sta facendo passare fra gli operai, anche se in realtà questa cosa non è assolutamente riportata nell’accordo, che si è fatto un passo avanti e si è ottenuto un altro periodo di cassa integrazione, in verità il segretario regionale della Fim-Cisl Gerardo Evangelista durante l’assemblea del 10 aprile davanti ai cancelli della fabbrica affermava che “la cassa integrazione era un diritto” e non era quello l’obbiettivo.

Adesso, invece, si vuole far passare questa cosa come un passo avanti.

E’ solo il tentativo di buttare fumo negli occhi agli operai, poiché i contenuti dell’accordo sono sostanzialmente quelli di ridurre il numero dei lavoratori senza nessuna prospettiva occupazionale per quelli che resteranno.

La Flmu-CUB prende le distanze dall’ accordo sottoscritto, dai sindacati Fim, Uilm e Fismic e dalla Rsu di Fim e Uilm, peraltro senza chiedere preventivamente il consenso dei lavoratori.

L’accordo non è stato firmato nemmeno dalla Fiom ed è un accordo che non rispetta la volontà dei lavoratori, che avevano iniziato questa battaglia per motivi e obbiettivi ben diversi, che erano il raggiungimento della continuità lavorativa per tutti i lavoratori.

La Flmu-Cub Basilicata ritiene che questo accordo rappresenti un passo indietro anche rispetto a quello che si era deciso nelle assemblee con il voto dei lavoratori ed è necessario riprendere la lotta per raggiungere gli obbiettivi per i quali si era iniziato a scioperare”.