Adesso è ufficiale.
Poco fa al Ministero dei Beni Culturali a Roma è stata posta la firma che riconosce il millenario della fortificazione di Melfi evento di interesse nazionale. Parallelamente si dà mandato al Comitato scientifico presieduto dal professore Fonseca di esplorare ulteriormente la storia della città attraverso studi e ricerche che coinvolgeranno medievisti da tutta Europa.
Dopo la conferenza stampa di ieri presso la sala consiliare, oggi Giunta Comunale e Comitato scientifico si sono recati a Roma, ricevuti dal capo di Gabinetto del Ministro, Gianpaolo D’Andrea, dalla dott.ssa Paola Passarelli, Direttore generale biblioteche e istituti culturali (delegata dal Ministro a presiedere l’insediamento dei Comitati nazionali per le celebrazioni del 2018), dalla dott.ssa Angela Benintende dirigente del servizio II.
Il sindaco di Melfi Livio Valvano ha così commentato l’accordo:
“È un viaggio importante questo del millenario. Un viaggio che ci collega alla realtà che fu tra il 1018 e la fine del tredicesimo secolo. Melfi capitale del Regno normanno oggi capitale europea dell’automobile. Mille anni di storia impressionante che si percepisce alla vista dei luoghi come il maestoso castello normanno- svevo e la fortificazione muraria che fa di Melfi un caso unico in tutto il Mezzogiorno d’Italia”.
Per il professore Fonseca:
“Le celebrazioni del millenario della fortificazione cittadina riportano Melfi alla ribalta internazionale, come lo fu nel 1994 in occasione del millenario della nascita di Federico II. Celebrare la storia significa restituire alla comunità un tesoro non soltanto culturale ma soprattutto civico”.
Il professore Panarelli ha aggiunto:
“Le celebrazioni per il millenario sono il segnale di una nuova riorganizzazione del territorio volta al miglioramento delle dinamiche di sviluppo locale in una prospettiva internazionale”.
Per il prof D’Alena:
“Melfi nel giro di pochi decenni acquista una posizione centrale dominante, non solo nell’ambito locale ma in tutto il Meridione. Nasce al centro di una serie di strade importanti, come la Via Herculia e la Via Appia. Melfi diventa città di concili papali importanti, di decisioni politiche cruciali. Qui si celebrano le nozze di Roberto il Guiscardo che sanciscono per i Normanni il raggiungimento di una dignità civile”.
Entusiasta il vicesindaco e assessore alla cultura di Melfi Raffaele Nigro:
“Dopo la battaglia di Canne il Catapano bizantino, Basilio Boioanne decise a partire dal dicembre 1018 di fortificare alcuni borghi dell’alta Puglia e della Lucania nord orientale, tra cui Troia, Fiorentino, Tertiveri, Vaccarizzo e sul versante Appenninico Cisterna, Melfi e Rapolla.
È l’inizio della fortuna di Melfi, un borgo senz’altro preesistente all’arrivo dei bizantini ma che nel giro di pochi decenni si troverà ad essere eletta capitale del nuovo Ducato normanno. I bizantini realizzano una cinta muraria che racchiude un borgo di circa 2 ettari ed al quale si accede per porta Calcinaia, delle mura “basse ma imprendibili” come racconta il cronista Amato di Montecassino, che saranno successivamente allungate sino agli attuali quattro chilometri circa e che resistendo all’ingiuria dei terremoti e degli assalti nemici fanno parte oggi del patrimonio monumentale della Città, una delle diciassette cinta murarie medievali esistenti al mondo”.
Melfi si prepara a vivere il suo più grande appuntamento con la storia.
Di seguito le foto della cerimonia a Roma.