Pubblichiamo una nota di Angela Bisogno, consigliere comunale di Melfi del Movimento 5 Stelle.
“Un reparto con data di scadenza, questo è il Punto Nascite dell’Ospedale di Melfi, destinato a chiudere, a meno che qualcosa non cambi entro il prossimo 30 giugno 2019.
Un triste lascito del vecchio governo regionale di centrosinistra, eredità scomoda per il nuovo governo di centrodestra.
Già lo scorso dicembre, denunciai il pericolo della programmata chiusura del Punto Nascita di Melfi ricevendo dall’amministrazione comunale e dalla dirigenza del AOR San Carlo meri tentativi di svicolare la problematica.
L’archè di tale problematica si rinviene nel Decreto Ministeriale n. 70 del 2015, dell’allora governo Renzi, che fissava in 500 il numero minimo di nascite necessarie a giustificare un punto nascite.
Purtroppo l’Ospedale di Melfi è stato sottoposto a lavori di ampliamento e ristrutturazione ancora non ultimati.
Lavori che hanno interessato anche il punto nascita che, per mesi, è stato ridotto a poche scomode stanze e ciò ha scoraggiando spesso le madri dal far nascere i figli in tale struttura.
A nulla sono valse le ben tre inaugurazioni, del nuovo punto nascite, che il sindaco di Melfi e l’allora governatore Pittella hanno fatto in due anni, poiché è mancato un progetto concreto che invertisse la drammatica rotta intrapresa e una politica che incentivasse le madri a recarsi presso l’ospedale di Melfi.
In questi giorni sto sollecitando l’intervento del Ministro della Salute, Giulia Grillo, perché si possa dare al Punto Nascite di Melfi una proroga che ne scongiuri la chiusura e contemporaneamente chiederò all’Assessore Regionale Rocco Leone di attivarsi al fine di poter avviare nuove iniziative che possano aumentare il numero delle partorienti, certa che in tutto il Vulture Melfese ci siano i numeri sufficienti a sostenere una struttura importantissima.
All’Assessore Leone, che ha dichiarato di voler intervenire finanche per potenziare gli ospedali periferici, chiedo di dare concretezza alle sue parole attivandosi per evitare che l’Ospedale ubicato a Melfi, che ha come bacino d’utenza l’intero Vulture melfese, non sia privato di un reparto tanto importante”.