Lo sciopero di 8 ore proclamato da Fim, Fiom e Uilm nello stabilimento Stellantis di Melfi, che coinvolge anche le fabbriche dell’indotto e tutta la provincia di Potenza, registra secondo i sindacati un’adesione tra il 90 e il 100%.
Commentano Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro, e Vincenzo Ritunnano, segretario regionale della Basilicata (Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea):
“È un risultato molto importante e dall’alto valore simbolico per le motivazioni da cui parte, per gli obiettivi che si pone e per il modo in cui si è giunti a uno sciopero unitario delle tre sigle sindacali.
La mobilitazione è la risposta:
- a condizioni di lavoro insostenibili per i carichi di lavoro,
- la riduzione delle pause e il peggioramento dell’ambiente di lavoro che mettono a rischio la salute e la sicurezza;
- ai trasferimenti forzati di lavoratori e lavoratrici verso altri stabilimenti,
- alla mancanza di garanzie sul mantenimento delle produzioni e di migliaia di posti di lavoro.
Gli obiettivi della lotta sono migliori condizioni di lavoro e piani produttivi e occupazionali certi.
La riuscita dello sciopero e la convergenza di Fim e Uilm nella proclamazione premiano il coraggio della Fiom che prima non ha voluto firmare gli accordi del 12 luglio e poi aveva indetto i primi scioperi da sola.
È questa l’unità che vogliamo, quella che parte dall’unità delle lavoratrici e dei lavoratori per contrastare concretamente lo sfruttamento, controllare le condizioni di lavoro e ricostruire nella lotta rapporti di forza favorevoli rispetto al comando d’impresa.
Dopo anni di arretramenti generalizzare l’esempio di Melfi e coordinare le lotte all’interno di una vertenza generale che coinvolga gli stabilimenti di tutto il gruppo è un passo fondamentale per salvaguardare i livelli occupazionali, migliorare le condizioni di lavoro e rilanciare nell’ innovazione l’automotive in tutto il paese.
Un percorso che richiede, sull’esempio di Melfi, anche la mobilitazione di tutti quei territori come la Basilicata che rischiano una incontrollata deindustrializzazione”.
Questi gli ultimi aggiornamenti sulla situazione da parte del sindaco UIL UILM BASILICATA:
“A partire dalle ore 6:00 di questa mattina lo sciopero indetto da FIM UILM FISMIC e UGLM ha visto un’adesione quasi totale di tutti i lavoratori di Stellantis e dell’indotto di Melfi.
Lo sciopero è stato dichiarato in seguito alle mancate risposte di Stellantis sui cinque modelli da produrre a Melfi e sulla mancata risposta della Regione Basilicata alla richiesta sindacale di convocare un tavolo per l’automotive indispensabile a salvaguardare le innumerevoli aziende dell’indotto.
Il tavolo convocato dal Ministro Urso, anziché aiutarci a chiarire il destino dell’area industriale di Melfi, incredibilmente si sta rivelando di impedimento.
A Melfi non c’è più tempo, bisogna rimettere al centro il buon lavoro fatto finora delle Organizzazioni Sindacali.
Inoltre la Regione Basilicata, che ha annunciato più volte di avere interlocuzioni con Stellantis, non può sottacere alle innumerevoli richieste di incontro ma deve convocare immediatamente un tavolo affinché si possa definire un Patto per Melfi.
Continueremo a lottare e a chiedere accordi che definiscano in modo chiaro il futuro dello stabilimento Stellantis di Melfi, dell’indotto e della logistica, per la salvaguardia del lavoro e dei lavoratori”.