Si è aperto a Melfi, presso l’Aula Magna dell’IIS “Federico II di Svevia”, il ciclo di incontri “Patria Europa”. I giovani e la multidentità, organizzato da Fondazione e Associazione “Francesco Saverio Nitti” unitamente all’IIS “Federico II di Svevia” di Melfi, patrocinato dal comune, con il contributo del Relais “La Fattoria” e del ristorante “Sole di Mezzanotte”.
Un breve ciclo di storie personali e di nuovi principi identitari che gli organizzatori intendono proporre alla riflessione degli studenti melfitani attraverso le storie d tre trentenni italiani che, per luogo di nascita, di adozione, di studio e di lavoro, si dichiarano anche cittadini europei.
“L’identità europea in movimento. Dialogo sulla multi-appartenenza nel mondo dello sport” è stato il tema dell’incontro di apertura che ha visto protagonisti la triplista olimpica Dariya Derkach e il giornalista dell’Ansa Francesco Loscalzo impegnati in un dialogo serrato, animato anche dal contributo attivo degli studenti che hanno rivolto all’atleta azzurra numerose domande.
Aperto dal dirigente scolastico Prospero Armentano, l’incontro è proseguito con il saluto di Gianluca Tartaglia, direttore di Associazione Nitti, e del presidente del Consiglio comunale di Melfi Vincenzo Destino.
Il presidente di Fondazione Nitti Stefano Rolando, intervenuto con un video messaggio, ha fatto luce, a partire dal titolo, su quello che vuole essere questo breve ciclo di incontri:
“La parola Patria associata alla parola Europa non vuol dire cancellare la parola Italia, ma vuol dire collocare il nostro Paese in una sfera, di identità e di valori, in cui l’Italia stessa ha voluto collocare se stessa e non da oggi, ma fin dal 1957 anno nel quale sono stati firmati a Roma i trattati costitutivi dell’Europa Unita.
Patria e Europa, quindi, vuol significare il diritto di tutti gli europei a coesistere in case proprie diverse: quella locale, regionale, nazionale e quella europea.
Come succede un po’ con le matrioske dove la più grande le contiene tutte e, in qualche modo, le legittima anche tutte”.
Un video di presentazione sulla triplista azzurra, curato dagli studenti delle classi 3 A Classico e 3 A Linguistico, ha preceduto il dialogo tra Dariya Derkach e Francesco Loscalzo arricchito dalle domande degli studenti delle classi terze partecipanti all’interessante incontro.
Ha dichiarato il giornalista dell’Ansa:
“Ringrazio di cuore la Fondazione e l’Associazione Nitti e l’Istituto Federico II di Svevia che mi hanno dato la possibilità di trascorrere, insieme a Dariya Derkach, una bellissima mattinata a stretto contatto con gli alunni della storica scuola melfitana.
Proprio grazie al contributo offerto dagli studenti ne è uscito un dibattito molto proficuo, che ha messo in primo piano la nuova dimensione dei cittadini ‘europei’, con tutte le possibilità offerte dal poter far parte di una sola ‘Patria’.
Allo stesso tempo, anche ascoltando l’esperienza di Dariya, abbiamo ragionato sui passi in avanti che ancora bisogna compiere per eliminare definitivamente le barriere, soprattutto mentali.
Gli studenti hanno poi mostrato grande interesse per la storia di una campionessa partita dall’Ucraina per vivere con la sua famiglia nel Sud Italia Italia, dove ha dovuto superare anche tutte le difficoltà infrastrutturali che incontra chi vuole fare sport a livelli internazionali.
Ebbene, gli studenti mi hanno trasmesso una concreta speranza: quella che le nuove generazioni siano migliori delle precedenti e che siano davvero pronte a cogliere appieno il valore di essere cittadini dell’Europa”.
Dariya Derkach, atleta che fa parte del gruppo sportivo dell’Aeronautica militare, ha risposto a tutte le curiosità degli studenti, partendo da quelle sulla sua vita sportiva, per ciò che riguarda la preparazione fisica per grandi eventi internazionali, ma ancora di più per quel che riguarda quella mentale, con grande attenzione sul come affrontare le sconfitte e i momenti più difficili.
E la triplista ha messo in evidenza come lo sport sia stato per lei un elemento determinante per la sua integrazione in Italia e ha lanciato un messaggio chiaro agli studenti melfitani:
“Fate sport, qualsiasi sport vi piaccia, perché fa bene a prescindere e vi permette di conoscere altre realtà.
A me, nei primi mesi trascorsi in Italia, ha consentito di inserirmi al meglio e fare amicizie in una piccola comunità come quella di Pagani, in provincia di Salerno.
E poi non abbiate timore della diversità che non può far altro che arricchirvi a livello personale.
Il mondo è bello, proprio perché è tanto diverso.
Io, ad esempio non vedo l’ora di andare in Cina, dove sta lavorando mio padre: voi – ha concluso prima di ricevere l’ultimo, caloroso applauso dell’Aula Magna dell’Istituto Federico II di Svevia – siate curiosi e cercate le diversità per apprendere”.