Melfi finisce sul Corriere della Sera e per una buona ragione.
Da un po’ di tempo la città ha avviato un’operazione di raccolta fondi per acquistare e restaurare una tela di grandi dimensioni (367×227 centimetri) del ‘600.
Si tratta di una vera e propria restituzione ai cittadini.
Michele Sedile, presidente di Archeoclub Melfi, un’associazione culturale che si è impegnata fino in fondo affinché quest’opera restasse a Melfi, è stato intervistato dal Corriere della Sera, spiegando come è andata la vicenda, partita con la scoperta due anni fa dell’opera d’arte in mano ad un privato.
La raccolta fondi – che ha preso il nome di “Melfi si regala l’arte” – ha salvato la vendita “all’estero”, per questo i melfitani devono sentirsi orgogliosi del risultato raggiunto.
Sono stati raccolti oltre 9mila euro (con qualche donazione proveniente anche dal resto d’Italia e da altri Paesi come Cuba), considerando che la tela ha un valore stimato sui 40mila euro.
Ci sono tanti motivi per festeggiare: dall’acquisto della tela al fatto che per i melfitani è la prima esperienza di crowdfunding dedicata all’arte.
Nonostante le difficoltà e qualche volta anche la mancanza di incoraggiamenti, l’Archeoclub e la città di Melfi sono andate avanti, hanno creduto in questo sogno e lo hanno realizzato.
Risultato: la tela con al centro San Benedetto resterà a Melfi nella splendida cornice di Palazzo Donadoni, il museo civico della città.
La fase successiva è quella del restauro dopodiché si passerà all’inaugurazione e a tanti eventi culturali che avranno come centro la tela religiosa.
E l’Archeoclub già pensa al prossimo grande salto. Sul Corriere Sedile ha spiegato che si sta lavorando per l’acquisizione di circa 800 lastre fotografiche di inizio ‘900 con ritratti di famiglia e scorci della società melfitana, un patrimonio fotografico e storico di grande rilevanza che, anche qui, rischia di essere venduto o dismesso.
Ed ecco la bellissima tela secentesca di tema religioso con al centro San Benedetto; più in basso la foto scattata all’articolo uscito sul Corriere della Sera.
