Melfi, truffa di ben 5300 euro a nonnina di 80 anni! Ecco cosa hanno fatto

Dopo il caso di Venosa (PZ), un’altra persona è stata truffata nel Vulture.

Vittima del raggiro, un’ anziana signora di Melfi (PZ).

Ecco quanto raccontato alla nostra Redazione:

“Fra le 14:00 e le 14:20 di ieri pomeriggio, 6 Ottobre 2020, mia suocera di 80 anni ha ricevuto una chiamata da parte di un individuo che si spacciava per il nipote, studente presso l’università a Torino, che le ha chiesto del denaro per l’acquisto di un componente elettronico.

A ritirare la somma di 4.800 euro si sarebbe recata, nei pressi della sua abitazione, una persona di nome Marco.

Dopo aver parlato con il finto nipote, mia suocera ha preso i soldi e li ha consegnati all’individuo presentatosi come Marco, il quale, al momento del ritiro, le ha chiesto altro denaro.

Mia suocera, arrabbiata, a quel punto ha detto di non avere più soldi con sé.

Il presunto nipote ha insistito, confermandole che il tutto le sarebbe stato restituito.

È stata consegnata la somma di € 5.300,00, in cambio del pacco con su il presunto pezzo.

L’individuo ha preso i soldi ed è sparito.

Ecco che cosa è accaduto: mia suocera, nel momento in cui ha cercato di mettersi in contatto con il vero nipote per chiedere conferma di quanto stesse accadendo, in realtà era al telefono con il truffatore.

Il vero nipote ha poi dichiarato di aver ricevuto, nello stesso orario, sul suo cellulare, una sequenza continua di chiamate anonime che gli bloccavano il telefono, rendendolo inutilizzabile.

La donna si è rivolta alla vicina di casa per mettersi in contatto col ragazzo.

Lì la scoperta della truffa!

Il tutto è durato circa 10 minuti, pertanto non le è stato dato il tempo di verificare il fatto.

L’accaduto è stato denunciato ai Carabinieri che stanno procedendo alle indagini”.

Facciamo sapere a tutti questa brutta vicenda e avvisate i vostri parenti (specialmente quelli più avanti con l’età) che non dovrebbero mai dare soldi a sconosciuti che telefonano o si presentano alla loro porta, ma contattare subito le Forze dell’Ordine.