Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di FIM UILM FISMIC UGLM:
“La giornata di domani, con la presentazione al comune di Melfi dell’accordo di programma per l’area di crisi complessa è, come già sottolineato, un primo passo verso la salvaguardia dell’area industriale di Melfi ma soprattutto per il suo rilancio, perché da mesi il lavoro sinergico, fatto insieme alla regione Basilicata porti finalmente i primi risultati.
Inoltre nella giornata di domani chiederemo con forza alla regione Basilicata di impegnarsi a sottoscrivere un protocollo di intesa con tutte le organizzazioni sindacali affinché si possano definire dei punti strategici.
In primis che gli imminenti bandi, che partiranno il 16 aprile, contemplino al proprio interno l’obbligo delle aziende che beneficeranno dei finanziamenti di assumere dalla platea dei lavoratori fuoriusciti dal processo produttivo legato all’automotive, creando una apposita banca dati dei lavoratori attualmente in difficoltà.
Che inoltre gli ammortizzatori sociali in deroga vengano garantiti anche ai lavoratori provenienti dalla Naspi.
Che sia esigibile in tempi brevi la norma che abbatta il 20% del costo dell’ammortizzatore sociale a carico dell’azienda.
In fine un monitoraggio costante dell’avanzamento dei bandi e delle norme per i lavoratori per seguire, in modo compiuto, un percorso che vedrà il via il 16 aprile.
Come organizzazioni sindacali riteniamo che questi strumenti di domani, legati evidentemente al tavolo nazionale sull’automotive, che ha visto con il 18 la chiusura dei tavoli tecnici e che si avvia verso la conclusione, siano atti concreti che devono vedere, in un processo complicatissimo di transizione, la salvaguardia ed il rilancio dell’area industriale di Melfi.
Pertanto chiederemo con forza al presidente Bardi, che come da impegni assunti con il ministro Urso, si convochi anche il tavolo specifico del distretto automotive di Melfi affinché ogni tassello vada nella direzione di quel patto della Basilicata da noi fortemente voluto nella salvaguardia del territorio, del lavoro e dei lavoratori”.