Paolo Rumiz è tornato a Melfi per parlare della via Regina: la via Appia.
Lo scorso Sabato 10 Marzo, è stata inaugurata presso il Museo Archeologico Nazionale del Melfese “Massimo Pallottino” la mostra fotografica, documentaria e multimediale “L’Appia ritrovata. In cammino da Roma a Brindisi” a cura di Paolo Rumiz e compagni.
Circa 75 chilometri di strada, passando per Banzi, Genzano di Lucania, Matera, Melfi, Palazzo San Gervasio, Rapolla, Venosa.
Un viaggio nella storia che si srotola tappa dopo tappa.
È “L’Appia ritrovata. In cammino da Roma a Brindisi” la mostra fotografica di Paolo Rumiz e compagni, realizzata dalla Società geografica italiana e promossa nell’ambito dell’accordo nazionale “Appia Regina Viarum” sottoscritto tra Mibact e le regioni Basilicata, Lazio, Puglia e Campania.
L’obiettivo è riscoprire e restituire al Paese l’intero itinerario della prima grande via europea, da Roma a Brindisi, a 2327 anni dall’inizio della sua costruzione.
L’accordo rientra nel Piano stralcio “Cultura e Turismo” del Piano di Sviluppo e Coesione 2014 -2020.
La mostra, dopo l’apertura a Roma e le successive tappe in Puglia e Campania, è approdata il 10 Marzo scorso in Basilicata a Melfi.
Per il tratto lucano Mibact e Regione Basilicata hanno investito complessivamente 4 milioni di euro.
La dirigente dell’Ufficio Sistemi culturali e turistici Patrizia Minardi ha spiegato:
“L’investimento della Regione, che ammonta a 2 milioni di euro di fondi Fsc ha riguardato il ripristino del tracciato originario della Via Appia, lì dove possibile, nonché la fruizione dello stesso attraverso le tecnologie Ict, in maniera immersiva.
Inoltre sono state realizzate azioni di comunicazione e fruizione del tracciato con pannellatura sul territorio, analoga a quella nazionale, ed è stato predisposto il bando aiuti a piccole imprese di accoglienza turistica per i camminatori”.
Patrocinata anche dal Comune di Melfi e inserita nel calendario delle attività previste per l’anno europeo del patrimonio culturale, la mostra è un invito alla scoperta attraverso gli scatti di Riccardo Carnovalini, le fotografie di Antonio Politano (realizzate per il National Geographic Italia) e i filmati “on the road” di Alessandro Scillitani.
Oltre alle foto, ai filmati e alle musiche originali di Alfredo La Cosegliaz, l’allestimento comprende mappe antiche e moderne, la tracciatura del percorso in tappe su un grande plastico dell’Italia meridionale, fotografie e documenti provenienti dagli archivi della Società geografica Italiana onlus e infine un cippo in pietra che riporta scolpito il simbolo composto dalle lettere “Appia”, adottato come segnavia del cammino dal Mibact nell’ambito del progetto “Appia Regina Viarum – Valorizzazione e messa a sistema del cammino lungo l’antico tracciato romano dell’Appia”.
La penna di Repubblica ha spiegato:
“È compito di ciascuno di noi, come cittadini, restituire alla res publica questo bene scandalosamente abbandonato, ma ancora capace , dopo ventitré secoli, di riconnettere il sud al resto del Paese e di indicare all’Italia il suo ruolo mediterraneo.
Appia è anche un marchio, un “brand” di formidabile richiamo internazionale.
Un portale di meraviglie nascoste decisamente più vario e di gran lunga più antico del cammino di Santiago”.
La mostra rimarrà aperta fino al 3 Giugno 2018.
Seguirà i seguenti orari:
- Lunedì: dalle 14:00 alle 20:00;
- da Martedì a Domenica: dalle 9:00 alle 20:00.
Un appuntamento con le nostre radici e con la cultura del nostro territorio al quale non possiamo assolutamente mancare.
Di seguito un momento della presentazione: