“Il volto dell’Italia del prossimo futuro potrebbe essere poco giovane, molto anziano, e più povero se non si farà qualcosa per spingere le nascite, precipitate al minimo storico, o aprire di più le porte all’immigrazione.
Non è solo una questione culturale ma anche economica (perdita di Prodotto Interno Lordo, difficoltà a pagare le pensioni).
Per questo il governo punta a nuove misure per sostenere le famiglie, che richiedono però molte risorse (circa nove miliardi l’anno per adeguarci ai livelli europei)”.
È quanto si apprende da skytg24 che aggiunge: “Diverse le ipotesi: meno tasse per chi ha figli, un bonus fiscale da 10mila euro l’anno, un aumento dell’Assegno Unico.
Quest’ultimo, introdotto poco più di un anno fa, è diventato il pilastro del welfare per chi ha prole a carico.
Ha assorbito le detrazioni che si scontavano nella dichiarazione dei redditi e in tredici mesi è costato 17,4 miliardi di euro per oltre nove milioni tra bambini e ragazzi.
Quanto vale l’Assegno Unico
Ha migliorato la vita a molte famiglie, soprattutto quelle più in difficoltà, con un bonifico mensile dell’Inps che dipende da reddito e risparmi.
Dal 2023 è stato aumentato per adeguarlo al carovita e per chi ha bimbi piccoli: si parte da poco più di 54 euro al mese ma si possono superare i 1.700 quando il nucleo è molto numeroso.
L’importo medio, dunque, varia parecchio e a marzo le famiglie che se la passavano peggio per un bambino hanno ricevuto 215 euro.
Lontani dal resto d’Europa
Siamo lontani dai 640 euro al mese necessari, secondo la Banca d’Italia, per mantenere un figlio.
E distanti anche dal resto d’Europa, dove si spende oltre il 2 per cento del Prodotto Interno lordo, mentre noi siamo tra gli ultimi con poco più dell’1.
In Germania, per fare un esempio, ci sono 250 euro al mese per ogni figlio, a prescindere da quanto è ricca la famiglia.
E per chi è in difficoltà ci sono altri aiuti”.