Il Comune di Corsico (MI) ha intitolato l’aula del consiglio comunale al commerciante ambulante Pietro Sanua, originario di Lavello (PZ), vittima di lupara mafiosa nel 1995 mentre a bordo del suo furgone si dirigeva al mercato di Corsico con il figlio (sopravvissuto all’attentato).
All’epoca Sanua era un sindacalista degli ambulanti noto a livello nazionale e aveva più volte denunciato il racket dell’assegnazione dei posti nei mercati ambulanti, nonché il racket dei fiori all’Ortomercato di Milano.
La storia di Pietro Sanua comincia come quella di tantissimi altri meridionali che hanno tentato la fortuna al nord.
Ha 12 anni quando parte dalla Basilicata, dove era nato il 13 giugno del 1948, a Lavello, alla volta di Milano.
Una storia di immigrazione uguale a tante altre.
Pietro vuole lavorare onestamente e comincia a farlo subito, appena arrivato in Lombardia, dove si dà da fare come panettiere, come addetto in un supermercato e poi come aiutante di un ortolano nei mercati.
Poco più che ventenne, nel 1972, decide di lanciarsi in una nuova avventura, convinto che possa aprirgli nuove prospettive di vita.
Acquista così una licenza di ambulante, grazie alla quale apre un banco di frutta e verdura con cui comincia a girare nei mercati della zona.
Pietro entra man mano nei meccanismi alla base del funzionamento dei mercati: sorteggi, graduatorie, licenze, postazioni.
Comprende poco alla volta che è un settore delicato, dove gli interessi economici rischiano seriamente di condizionare il rispetto delle regole e la tutela del lavoro.
Lo scopre nel suo difficile lavoro di fiduciario dei mercati di Buccinasco, Corsico e Quarto Oggiaro, un territorio caldo, già da tempo oggetto delle attenzioni delle cosche di ‘ndrangheta.
Così, comincia a interessarsi non più solo del suo lavoro, ma anche di quello di tanti suoi colleghi che a lui si rivolgono per ottenere consigli, assistenza, riconoscimento dei propri diritti.
Il 4 febbraio del 1995 alle 5.30 Pietro è a bordo del suo furgone lungo via Lorenteggio a Corsico, diretto, insieme a suo figlio, al mercato di via Di Vittorio.
Una Fiat Punto di colore marrone, targata Genova, improvvisamente fa una brusca manovra e inverte il senso di marcia, affiancandosi al furgone.
Pietro e Lorenzo non hanno il tempo di accorgersi di quanto sta accadendo e del resto mai lo immaginerebbero.
Pietro si stupisce, infatti, della strana e azzardata manovra.
Dalla Punto parte un colpo di lupara, un fucile a pallettoni, che colpisce Pietro in pieno volto.
L’uomo si accascia tra le braccia di Lorenzo, che fortunatamente viene investito solo da alcune schegge.
Per suo padre, invece, non c’è niente da fare.
Aveva 47 anni.
Come si apprende in un comunicato stampa del Comune lombardo:
“La sala del Consiglio comunale di Corsico sarà intitolata a Pietro Sanua, ucciso con la lupara il 4 febbraio 1995 mentre era bordo del suo furgone, diretto, con il figlio, al mercato di via Di Vittorio a Corsico.
Lo ha deciso l’assise consiliare nella notte, approvando una mozione proposta dalla Commissione antimafia, trasparenza e controllo degli atti amministrativi e letta dal presidente Gianluca Vitali”.
Il Sindaco Stefano Ventura sottolinea:
“Pietro Sanua è stato un commerciante corsichese che si è opposto alla ’ndrangheta con coraggio e sacrificio, a costo della sua stessa vita.
La sua scelta di campo in difesa della legalità, come quella di tante vittime innocenti delle mafie, lo rende un uomo di Stato pur non avendo fatto parte delle istituzioni.
Per questa ragione sarà motivo di onore e di orgoglio per me e per la nostra comunità intitolare la Sala consiliare a Pietro Sanua, un simbolo e un monito di impegno nella lotta alla criminalità organizzata, per tutti noi”.
L’intitolazione, come si legge nella mozione, vuole anche essere «un riconoscimento all’azione e all’impegno di una persona “semplice”, che ha dedicato gran parte della propria vita al contrasto alle ingiustizie e alla ricerca di maggiore uguaglianza sociale».
La proposta era stata discussa e approvata all’unanimità dalla Commissione antimafia il 14 gennaio scorso, «con la raccomandazione di raggiungere il consenso politico più ampio possibile».
Gianluca Vitali evidenzia:
“Sono felicissimo per il voto espresso sulla mozione e orgoglioso di far parte di un Consiglio comunale che ha preso questa decisione.
Sono anche molto contento che ci sia stata unità all’interno della Commissione antimafia nel presentare questa proposta, così come deve esserci unità nella battaglia alle mafie.
L’intitolazione della sala a Pierino è un segnale di impegno che diamo alla città ed è un giusto riconoscimento a una persona ‘semplice’ che ha dato la vita per lottare contro le ingiustizie.
Ma è anche un ‘monito’ a noi rappresentanti politici, affinché ci si ricordi sempre che dobbiamo svolgere la nostra attività perseguendo il bene comune e percorrendo la via della legalità”.
Pietro Sanua è stato segretario e poi presidente provinciale dell’Associazione nazionale venditori ambulanti di Milano, affiliata a Confesercenti.
Entrò a far parte della Commissione commercio e artigianato del Comune di Milano.
Iniziò l’attività di denuncia contro le irregolarità, in particolare quelle legate al cosiddetto “racket dei fiori”, sull’assegnazione delle postazioni per la vendita di fiori all’esterno dei cimiteri.
Nei primi anni ‘90 si avvicinò a SOS Impresa, l’associazione nata a Palermo sulla scia della tragica esperienza di Libero Grassi, e nel 1994 è stato uno dei fondatori di SOS Impresa Milano.
Complimenti all’Amministrazione Comunale per aver scelto di esaltare la via dell’onestà e della legalità attraverso l’esempio di Pietro Sauna e del suo esemplare operato.