“Il Giro d’Italia: evviva!”.
Per il segretario regionale del Psi nonché consigliere comunale, Livio Valvano “è una boccata d’ossigeno, una botta di vita per Melfi in questo triste periodo poichè incroceremo il circo mediatico di una tradizionale competizione sportiva con cui si identifica l’intero Paese”.
Ha aggiunto Valvano:
“La gara della due ruote scorre nel sangue a partire dall’infanzia di tutti gli italiani.
Da Castellania (Alessandria) di Fausto Coppi, passando per Ponte a Ema (Firenze) di Gino Bartali, Sedrina (Bergamo) di Felice Gimondi, Giovo (Trento) di Francesco Moser, attraversando l’Emilia dalla Cesena del “pirata”, Marco Pantani, fino alla Sicilia di Vincenzo Nibali (Messina) da oltre un secolo il giro d’Italia ha contribuito ad avvicinare storie e culture diverse, di territori ancora oggi molto diversi.
A Melfi era già accaduto in passato, ma oggi l’arrivo della terza tappa nella nostra città sarà un vero tocca sana per il nostro stato di salute generale.
Dobbiamo esserne felici per tante ragioni.
Sarà innanzitutto una festa per la comunità, ci sentiremo inclusi, al centro di un grande evento sportivo nazionale in cui un po’ tutti ci riconosciamo.
Decine di generazioni, cresciute sulle bici nelle nostre strade, nei nostri vicoli e sul territorio del Vulture, hanno sognato di emulare le imprese dei grandi campioni.
Su quelle strade vivremo forti emozioni.
Contemporaneamente vedremo le città del Vulture, il nostro stupendo paesaggio, risplendere sul piccolo schermo.
Le immagini del nostro territorio rimbalzeranno nelle case degli Italiani e in tutto il mondo.
Per questo saremo grati all’organizzazione del giro d’Italia per aver scelto il nostro territorio che, in un modo o nell’altro si è trovato a gestire un felice imprevisto.
Che si tratti di un imprevisto è evidente.
Se fossimo andati noi, a pregare gli organizzatori di questa bellissima competizione di fare tappa nelle cittadine del Vulture, se avessimo programmato per tempo, non ci troveremmo nella condizione di affanno che stiamo osservando in questi giorni.
A partire dalla Regione Basilicata, che non ha trasferito tempestivamente i fondi alla Provincia di Potenza, necessari a sistemare le strade provinciali.
Una catena di ‘pronti interventi’ (senza gare d’appalto), per improvvisare lavori di sistemazione delle strade, fatti non male ma peggio.
Asfalto su asfalto, senza rimuovere l’asfalto consumato, danni su danni.
Tombini e chiusini sommersi da un sottile strato di asfalto che presto andrà in crisi e vedremo la cosiddetta “ragnatela”, cioè l’asfalto che cede perchè poggiato su uno strato di asfalto a sua volta ammalorato.
Tutto di corsa perchè i nostri amministratori non hanno potuto programmare per tempo, non hanno potuto approvare il bilancio 2023 (ancora oggi non è stato portato in Consiglio Comunale), semplicemente perchè non sapevano.
Ma anche per questo dovremo essere felici nonostante la mala gestione; tutto sommato si tratta di un primo segnale di vita per la locale amministrazione comunale.
Uno stimolo per mettere in moto la macchina amministrativa, che abbiamo capito essere disorientata per diverse ragioni.
La prima causa del disorientamento è la guida dell’autobus senza patente; se non sai come funziona perderai tempo, opportunità ed efficacia per imparare a guidare.
La seconda ragione è quella degli obiettivi.
Se l’autista dell’autobus ha in testa l’idea di raggiungere i suoi obiettivi e, quindi, di arrivare alla destinazione che personalmente più lo aggrada, difficilmente il percorso di quell’autobus (la nostra città) sarà gradito ai passeggeri (i cittadini).
Un grande evento come il Giro d’Italia è anche una occasione importante per capire noi stessi, per renderci conto delle nostre capacità reali, di come e cosa siamo.
Insomma sorridiamo al segnale di vita, dalla consapevolezza degli errori si impara per costruire il futuro”.