“Con rammarico apprendiamo che l’Avviso della Regione Basilicata relativo alla gestione del Centro di Accoglienza per lavoratori stranieri di Palazzo San Gervasio è andato deserto.
Ancora una volta siamo stati profeti di facili sventure ed abbiamo fatto bene a protestare davanti all’Ex Tabacchificio sottolineando che il bando era peggiorativo rispetto agli anni passati, oltre a confermare un cronico ritardo, anche rispetto all’anno passato, sulla data di pubblicazione.
Sono state dunque disattese le promesse fatte al tavolo provinciale anticaporalato, sul fatto che il centro sarebbe stato aperto nel mese di giugno.
Così non è stato nonostante siano già da tempo arrivati molti braccianti, rifugiati presso alloggi di fortuna senza avere alcun servizio.
Libera Basilicata e l’Associazione Migranti Basilicata chiedono fortemente l’applicazione della legge regionale n. 13 del 2016 al fine di mettere la parola fine a questo scempio che si ripete tutti gli anni.
Basta con l’emergenza e con gli sgomberi visto che le Istituzioni non hanno alcuna alternativa da proporre al solito centro di accoglienza che, altro non è, se non una tendopoli istituzionale.
Non è più possibile accettare questa situazione di emergenza e tenere i lavoratori in una condizione disumana.
Si chiede di porre con urgenza rimedio a questo pasticcio prima che sia davvero troppo tardi.
Basta trattare come emergenza un fenomeno strutturale come l’arrivo e la presenza in Basilicata, e in particolare nelle aree del Vulture Alto Bradano e Metapontino, di centinaia di cittadini stranieri che altro non vogliono se non poter lavorare.
E che avrebbero diritto, in una società civile, di essere messi in condizione di poterlo fare in maniera dignitosa”.
È quanto dichiarano in una nota:
- Coordinamento Libera Basilicata;
- Presidio Libera Vulture Alto Bradano “Antonio Cezza-Lucia Montagna”;
- Associazione Migranti Basilicata.
(In copertina: immagine di repertorio)