La Basilicata sarà la prima regione ad avviare i saldi 2018, a partire da oggi 2 Gennaio.
Lo afferma Confcommercio Imprese Italia Potenza dando appuntamento ai consumatori per subito dopo Capodanno:
“Anche per questi saldi come è accaduto per Natale sono le donne le “regine” dello shopping scontato.
Le donne comprano più degli uomini, dagli alimentari ai vestiti e calzature, dai libri ai prodotti di bellezza; invece gli uomini le superano nelle spese per vino, cellulari e dvd.
La fascia di età di chi acquista tecnologia va dai 18 ai 24 anni, i giocattoli per bambini vengono regalati da giovani sui 30 anni e dalle persone anziane.
Per il pagamento, come è accaduto per queste festività, il 54% degli intervistati del campione Confcommercio per i saldi userà le carte di credito o il bancomat, il 45,9% invece pagherà in contanti.
La maggioranza non chiede prestiti, solo 1,5% lo farà.
A prescindere dalla somma che si intende spendere sale la percentuale dei consumatori che ha risparmiato in vista dei saldi (48,8% rispetto al 48,4% nel 2016). Il 5,8% degli stessi ha risparmiato molto (+0,3 punti percentuali rispetto al 2016).
C’è chi, nei due periodi promozionali (saldi estivi e saldi invernali) si gioca il bilancio di un anno mentre da giorni le vendite di abbigliamento, calzature, accessori si sono notevolmente rallentate a Potenza e nei centri maggiori proprio in attesa dei saldi”.
Il presidente di Confcommercio, Fausto De Mare, facendosi portavoce di un sentimento che, a sentir lui, è abbastanza diffuso nei negozi, ha dichiarato:
“Lo scorso inverno i saldi hanno permesso nella stragrande maggioranza dei casi di pareggiare il bilancio.
Nel 2018 speriamo di fare un passo avanti. Di chiudere con segno più.
Gli imprenditori sono ottimisti.
Dalla tornata di saldi ormai alle porte ci aspettiamo un cambio di marcia perché in questi ultimi anni, al di là delle feste che sono sempre un momento importante, non c’è stato grande movimento.
Dobbiamo fare in modo che le città tornino ad essere catalizzatori dello shopping e ovviamente che i consumatori abbiano capacità di acquisto”.
Con l’atteso avvio dei saldi invernali 2018 sono disponibili anche le regole per i negozianti.
Le vendite di fine stagione, o saldi che dir si voglia, riguardano esclusivamente i prodotti di carattere stagionale o di moda, che se non vengono venduti entro un certo periodo di tempo sono suscettibili di notevole deprezzamento.
Queste vendite vanno dunque presentate come tali e possono essere effettuate solo nell’arco di tempo 2 Gennaio – 1 Marzo 2018.
Le regole prevedono che le merci vengano esposte in vendita con l’indicazione del prezzo normale e dello sconto, espresso in percentuale, e del nuovo prezzo scontato o ribassato.
Le merci in vendita a saldo devono essere separate da quelle eventualmente poste in vendita alle normali condizioni.
Inoltre, non possono essere effettuate vendite promozionali nei trenta giorni che precedono le vendite di fine stagione.
Importante per Confcommercio non eccedere nelle vendite promozionali in periodi lunghi e accavallati tra loro.
La sezione lucana dell’ADOC (Associazione Difesa e Orientamento Consumatori) diffonde i dati che riguardano le previsioni di spesa che ogni famiglia effettuerà nel periodo dei vicini saldi.
Il prossimo 2 Gennaio, infatti, inizierà il periodo tanto atteso, durante il quale l’ADOC ha previsto, per ogni famiglia, una spesa massima di 250 euro (pari a circa il 10% del reddito mensile disponibile), concentrata principalmente al termine dello stesso.
Le motivazioni di questo comportamento sono illustrate chiaramente nella nota di Canio D’Andrea, Presidente dell’ADOC Basilicata:
“La spesa delle famiglie per i saldi non supererà i 250 euro, secondo le nostre previsioni.
Purtroppo la combinazione tra redditi bassi e spese primarie e irrinunciabili elevate, come quelle sostenute per alimentazione, casa, trasporti e tasse, non permette alle famiglie italiane di destinare grosse cifre alle spese extra come i saldi.
Anche perché i saldi arrivano, come sempre, dopo le festività natalizie, una circostanza che limita ulteriormente la corsa agli acquisti, almeno nel periodo iniziale.
Gli acquisti più ingenti si concentreranno infatti nel periodo finale, quando gli sconti arriveranno fino al 50-60%.
È importante rilevare che, almeno secondo le nostre stime, circa il 30% dei consumatori effettuerà acquisti a saldo online.
Un dato che non sorprende, vista la crescita esponenziale dell’e-commerce.
Che, ricordiamo, è un settore che riesce a fare affari tutto l’anno rispetto ai negozi fisici, dato che sul web è sempre possibile approfittare di sconti e offerte, in media del 10-15%.
E che già a novembre ha approfittato del Black Friday.
Questo è uno dei motivi per cui la spesa per i saldi è sempre più contenuta: i consumatori preferiscono diluire la spesa per il vestiario durante l’anno, piuttosto che concentrarla in un determinato periodo.
Crediamo sia opportuno che anche i negozi fisici possano adottare questa soluzione, offrirebbe un vantaggio sia per i consumatori che per i commercianti.”
Ma come fare acquisti convenienti e scovare le migliori occasioni?
L’ADOC ci lascia 10 consigli per comportarci in modo giusto e consapevole:
- Conservate sempre lo scontrino: i capi in saldo si possono sostituire, se il prodotto acquistato è danneggiato o non conforme. In base al D.Lgs. n. 24/2002 il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso, anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Per quanto riguarda il difetto di conformità il consumatore può denunciarlo al venditore entro il termine di due mesi dalla data in cui ha scoperto il difetto.
- Attenzione ai fondi di magazzino: la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino di anni e stagioni precedenti. Alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono improvvisamente riempiti dei più svariati articoli. Diffidate anche di quei negozi che, a fine stagione, hanno per ogni tipo di prodotto il completo assortimento di taglie e colori.
- Girare, confrontare: Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. In questo modo eviterete di mangiarvi le mani in caso di prezzi più bassi. A volte basta qualche giro in più per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi. Inoltre, prima di comprare un prodotto, è possibile controllare sul proprio smartphone che il prezzo non sia più alto di quello praticato sul sito ufficiale.
- Lista degli acquisti: Cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio, in modo da essere meno influenzabili dal negoziante. In questo modo ridurrete il rischio di tornare a casa colmi di capi, magari acquistati anche a buon prezzo, ma dei quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai. Inoltre, consigliamo di creare una “lista dei desideri”sulla versione online dei negozi dove intendete acquistare, in modo da averla sempre a disposizione. Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità.
- Occhio ai super sconti: se l’esercizio pratica sconti superiori al 50%, spesso nasconde merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi. Un commerciante non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto. È un fenomeno “a rischio” soprattutto i primi e gli ultimi giorni di saldo. Diffidate inoltre dei marchi molto simili a quelli noti. Potrebbero essere capi contraffatti.
- Fiducia: servitevi presso negozi di cui vi fidate o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.
- Negozi e vetrine: Ricordate che sulla merce è obbligatorio il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo ed il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto “in modo chiaro e ben leggibile” (Dlg n. 114/98). Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere inoltre separata in modo chiaro dalla “nuova”. Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce.
- Prova dei capi: non c’è alcun obbligo da parte del negoziante di farvi provare gli abiti ma è una facoltà rimessa alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.
- Pagamenti: Nei negozi che espongono in vetrina l’adesivo della carta di credito (o bancomat), il commerciante è obbligato ad accettare queste forme di pagamento anche per i saldi, senza oneri aggiuntivi.
- Saldi online: con la direttiva europea 83/2011, recepita dal decreto legislativo n.21 del 21 febbraio 2014, sono state introdotte molte novità per i contratti a distanza, stipulati via internet e comunque fuori dai locali commerciali: dall’ampliamento della durata del diritto di ripensamento, fino a 14 giorni, ai tempi stretti per ottenere il rimborso di quanto pagato.
Siete pronti a tuffarvi nel vostro negozio preferito alla ricerca dell’affare della stagione?