Come anticipato ieri, si è verificata una nuova fiammata al Cova di Viggiano.
È il secondo episodio del genere nel giro di pochi giorni.
“Una puzza da far giare la testa” definiscono, alcuni cittadini, l’odore che si è diffuso nei dintorini.
Di seguito il commento del Consigliere Regionale M5S, Gianni Leggieri:
“Chiediamo al Presidente Vito Bardi e all’assessore all’ambiente Gianni Rosa che si faccia estrema chiarezza su quello che sta accadendo in questi giorni al Cova di Viggiano.
La salute prima di tutto, i cittadini e i lavoratori della Val d’Agri vanno tutelati.
Presenterò un’interrogazione per avere tutti i dettagli relativi a quello che è accaduto.
La salute e la trasparenza non sono in vendita”.
Ecco quanto sostiene il segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella:
“In considerazione del ripetersi di fiammate al Cova di Viggiano diventa improcrastinabile avviare un serrato confronto con Eni e contestualmente potenziare immediatamente una fattiva presenza di Arpab sul territorio per un monitoraggio tempestivo, continuo e puntuale del sito a tutela della salute dei lavoratori e delle comunità interessate.
Non si può più tergiversare sulla necessità di una verifica dell’impianto, non più all’avanguardia, bensì vetusto e ampiamente sfruttato.
Le logiche di ottimizzazione dei costi spingono a sfruttare sempre di più l’infrastrutture del Cova che sempre più spesso mostra segni di cedimento mettendo a repentaglio la sicurezza degli addetti e del territorio.
Questi eventi alimentano l’avversione dell’opinione pubblica verso questo tipo di produzioni che, per tali ragioni, sono considerate sempre più invasive e pericolose e fonte di allarme sociale e proteste.
La soluzione allo stillicidio di fiammate è una sola: Eni deve impegnarsi a presentare un nuovo piano di ammodernamento dell’impianto che per elevarne i livelli di sicurezza sostanziale e percepita, anche con l’obiettivo, non secondario, di ridare fiducia alla popolazione che vive nei dintorni dell’impianto.
Non si può più vivere con il perenne pericolo di un incidente dovuto alla vetustà e allo sfruttamento intenso dei macchinari.
Per questo occorre intensificare l’azione di controllo e monitoraggio ambientale da parte della Regione, segnatamente per verificare in piena autonomia e indipendenza lo stato di usura degli impianti del centro olio.
Infine, va messo in campo un piano di investimenti per gli adeguamenti e la messa in sicurezza del centro.
La gente di Basilicata ha bisogno di risposte certe e verificabili.
Non si può solo chiedere fiducia in bianco alle comunità: la fiducia e la buona reputazione vanno conquistate con gli atti concreti nella consapevolezza, ormai matura nella nostra regione, che questo genere di produzioni presuppone un elevato livello di fiducia da parte delle comunità che le ospitano; per cui esiste un obbligo morale ma anche una convenienza aziendale ad adottare ogni accorgimento tecnico possibile per garantire ciò”.
L’assessore regionale all’Ambiente, Gianni Rosa, ha, quindi, annunciato:
“Con il presidente Bardi ho condiviso la convocazione di un tavolo con Eni, Arpab, Ispra, Provincia di Potenza, Comuni di Viggiano e Grumento Nova e il Dipartimento Ambiente, a seguito del perdurare delle fiammate al Centro Olio di Viggiano.
Si terrà Lunedì prossimo alle ore 9 presso l’Assessorato Ambiente.
Subito dopo aver appreso della fiammata del Centro Olio di Viggiano, già lunedì scorso, avevo formalmente chiesto chiarimenti ad Arpab ed Eni.
Eni ha fatto sapere che l’episodio degli scorsi giorni è stato dovuto a un calo dell’energia elettrica.
Tuttavia, questi episodi sono continuati.
Poiché già nel 2014, l’Unmig prescrisse alla società petrolifera di adeguare l’impianto fino a renderlo autonomo energeticamente e nel 2015 l’Eni assicurò che si stava provvedendo a mettere in funzione un’altra turbina, intendo capire se le prescrizioni sono state ottemperate e se sono sufficienti a evitare il black out energetico.
Se invece le fiammate sono dovute ad altro, è bene chiarire una volta per tutte. All’esito dell’incontro, insieme al presidente Bardi, valuteremo quali provvedimenti prendere”.