Il lungo concerto tra i ministeri è concluso e il decreto per avviare i nuovi ecobonus per auto, moto e veicoli commerciali è alla firma della Presidenza del Consiglio.
La rimodulazione finale, decisa dopo la staffetta del testo con la Ragioneria dello Stato, include anche gli avanzi degli incentivi del 2023 (inizialmente non previsti) ma utilizza solo parte delle risorse stanziate per il 2024.
Risultato finale: la dote diventa di circa 950 milioni.
La bozza del Dpcm, visionata dal Sole-24 Ore, conferma l’impianto anticipato nei mesi scorsi: i bonus arrivano al massimo a 13.500 euro per chi ha un Isee sotto 30mila euro.
Spiega ilsole24ore che “però tra firma di Palazzo Chigi, esame della Corte dei conti, pubblicazione in Gazzetta ufficiale del Dpcm e aggiornamento della piattaforma Invitalia-Mimit potrebbe occorrere ancora almeno un mese per la partenza effettiva dei nuovi eco-incentivi, la cui urgenza è stata indicata varie volte da Stellantis in questi mesi di trattative con il governo per aumentare la produzione italiana.
Il piano elaborato dal ministero delle Imprese e del made in Italy prevede, in assenza di rottamazione, un contributo di 6mila euro nella fascia 0-20, 4mila nella 21-60 mentre non c’è bonus nella terza categoria di emissioni.
Si sale progressivamente con l’importo se si rottama, in base a quanto vecchio e quindi inquinante è il veicolo.
Rottamando un Euro 4 si potrà beneficiare di 9mila euro nella fascia 0-20, 5.500 nella 21-60 e 1.500 nella 61-135.
Con un Euro 3 si passa a 10mila euro, 6mila e 2mila euro.
Con un Euro 0, 1 o 2 c’è un salto, rispettivamente, a 11mila euro, 8mila e 3mila euro.
Per tutti questi incentivi è prevista una soglia di prezzo massimo del modello acquistabile, Iva esclusa, fissata a 35mila euro nelle fasce di emissione 0-20 e 61-135 e a 45mila euro in quella intermedia 21-60.
Nel caso delle prime due fasce di emissione scatta la maggiorazione del 25% per singoli componenti di un nucleo familiare con Isee sotto 30mila euro, arrivando quindi fino a 13.500 euro per le auto elettriche.
Per i redditi bassi c’è in più la possibilità di accedere anche rottamando un Euro 5 e in questo caso il bonus è di 8mila euro nella fascia 0-20 e di 5mila in quella 21-60.
Confermate anche le anticipazioni dei mesi scorsi per gli altri veicoli.
Spazio anche alle auto usate, Euro 6 con emissioni fino a 160g/km di CO2 e prezzo fino a 25mila euro: l’incentivo per acquistarle è di 2mila euro rottamando un veicolo da Euro 0 a Euro 4.
Per moto, scooter, tricicli e quadricicli elettrici è previsto un contributo del 30% fino a 3mila euro che sale al 40% (fino a 4mila euro) con rottamazione di un veicolo da Euro 0 a Euro 3.
Per i modelli non elettrici, fino a Euro 5, previsto invece uno sconto de 40% fino a 2.500 euro ma solo a condizione che il venditore pratichi una riduzione aggiuntiva di almeno il 5% e che sia rottamato un veicolo da Euro a Euro 3.
Per i veicoli commerciali la griglia dei bonus è più articolata, tiene conto di alimentazione, di massa totale a terra e di presenza o meno di veicolo da rottamare.
Si va da un minimo di mille euro (sotto 1,5 tonnellate, motore endotermico con rottamazione) a un massimo di 18mila euro (tra 4,25 e 7,2 tonnellate, elettrico o idrogeno con rottamazione).
Per tutti gli incentivi, le concessionarie riconosceranno direttamente il contributo e lo recupereranno come credito d’imposta.
Infine, alle persone fisiche che installano impianti nuovi a Gpl o metano su auto almeno Euro 4, infine, il Dpcm destina un bonus rispettivamente di 400 euro e 800 euro.
Il contributo sarà corrisposto direttamente dall’installatore, che sarà a sua volta rimborsato dall’impresa costruttrice dell’impianto.
Quest’ultima infine recupererà con credito d’imposta”.