Il Governo sul Green Pass mantiene la linea decisa dall’inizio: si va avanti nonostante le proteste.
Ma cosa succederà domani 15 Ottobre con il Green Pass obbligatorio quasi ovunque, anche sul posto di lavoro?
I porti, la logistica, il trasporto delle merci: si teme caos per il primo giorno con l’obbligo del green pass in tutti i luoghi di lavoro, specialmente per alcuni importanti snodi italiani che potrebbero essere investiti da scioperi, da eventuali blocchi delle categorie produttive e dalle manifestazioni già annunciate per venerdì in decine di città.
Un clima di tensione costante sul quale c’è la massima attenzione da parte del Viminale che, d’intesa con Palazzo Chigi, ha dato indicazioni chiare agli apparati di sicurezza.
Il presidente di Assologistica-Confindustria Umberto Ruggero parla di “tempesta perfetta”: stima che da domani possa mancare il 30-40% del personale, in un settore già a “cronica carenza di personale”.
Per questo, chiede al governo almeno una proroga per l’entrata in vigore dell’obbligo, così da concordare nuove regole per la logistica.
I problemi più grandi potrebbero verificarsi perché molti lavoratori del settore sono stranieri, in particolare dell’Est Europa, dove tra i vaccini più diffusi contro il Covid-19 c’è lo Sputnik, prodotto dalla Russia e non riconosciuto dalle autorità europee e italiane.
La sensazione che si possano creare tensioni arriva anche dal presidente di Conftrasporti-Confcommercio, Paolo Uggé, che si è detto contrario all’obbligo del certificato.
La proposta al governo è di continuare a utilizzare le norme del protocollo di sicurezza siglato a inizio pandemia, quando non esistevano vaccini ma il settore non si è mai fermato.
E voi cosa ne pensate?