La solennità che si celebra oggi è una congiuntura straordinaria nel mistero dell’Incarnazione: l’arcangelo Gabriele annuncia a Maria la nascita del Messia.
È il miracolo dell’incontro tra divino e umano, tra il tempo e l’eternità.
Centralità di questa festa è il Signore che si incarna in Maria.
Dio presceglie come Madre di suo Figlio una fanciulla israelita, della città di Nazareth.
Maria è protagonista dell’annuncio che riceve dall’angelo; il Signore è protagonista dell’Annunciazione stessa, Lui che in questa Madre si farà carne. Il Signore è il Redentore, la Vergine la Corredentrice.
Il Signore è il piano della Salvezza, la Madre è la “serva di Dio”, umile strumento.
La fanciulla di Nazareth sceglie di collaborare e pronuncia il suo “Fiat”, fiduciosa che si compia in questo modo la volontà di Dio su di lei.
Grazie a questa innocente fanciulla, Dio diventa storia: è lo storico e miracoloso incontro che sboccerà nella Natività e avrà il suo apice nella Pasqua.
E la Vergine Madre in tutti i tempi continuerà a collaborare con lo Spirito Santo, con amore di madre, alla salvezza dei figli di Dio.