Oggi, Giovedì 4 Ottobre, la chiesa cattolica celebra San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia e “fratello” degli animali.
Figlio di un mercante appartenente alla piccola nobiltà cittadina, Francesco, dopo la chiamata divina, abbandonò la sua vita agiata per iniziarne una fatta di penitenza e solitudine, in totale povertà.
Filo conduttore della sua esistenza: l’amore per la natura declinato in tutte le sue forme.
Non a caso, San Francesco chiamava fratello il Sole e sorella la Luna e professava amore per tutte le “cose” di Dio, come il suo Cantico delle Creature conferma (“Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le Tue creature”).
Celebre è il suo rispetto per gli animali.
A tal proposito, la leggenda più conosciuta a lui riferita è quella legata al lupo che terrorizzava la città di Gubbio.
Si narra che Francesco riuscì a parlare con il lupo e a domare la sua ferocia, ristabilendo pace e serenità nel paese terrorizzato.
San Francesco fu diacono e fondatore, nel 1209, dell’ordine Francescano (che da lui poi prese il nome).
Durante la notte di Natale del 1223, a Greccio, San Francesco rievocò la nascita di Gesù, facendo una rappresentazione vivente di quell’evento: proprio da qui ebbe origine la tradizione del presepe.
Conosciuto anche come “il poverello d’Assisi”, la sua tomba è meta di pellegrinaggio per migliaia di devoti, ogni anno.
La città di Assisi, a motivo del suo illustre cittadino, è assurta a simbolo di pace, soprattutto dopo aver ospitato i quattro grandi incontri tra gli esponenti delle maggiori religioni del mondo, promossi da:
- papa Giovanni Paolo II nel 1986 ;
- papa Benedetto XVI nel 2002;
- Papa Francesco nel 2011.
Oltre all’opera spirituale, Francesco, grazie al Cantico delle creature, è riconosciuto come uno degli iniziatori della tradizione letteraria italiana.
Il cardinale Jorge Mario Bergoglio, eletto papa nel conclave del 2013, ha assunto il nome pontificale di Francesco in onore del santo di Assisi (primo nella storia della chiesa).
Anche Melfi festeggia il Santo poverello presso la Chiesa di Sant’Antonio, presso la quale, si racconta, sia passato durante il viaggio di ritorno dalla Terra Santa.
In Basilicata il nome Francesco è molto diffuso e noi facciamo gli auguri a tutti coloro che lo portano.