Oggi, 1° Maggio, la Chiesa cattolica festeggia San Giuseppe Lavoratore.
Nel Vangelo Gesù è chiamato ‘il figlio del carpentiere’.
In questo giorno si riconosce la dignità del lavoro umano, come dovere e perfezionamento dell’uomo, esercizio benefico del suo dominio sul creato, servizio della comunità, prolungamento dell’opera del Creatore, contributo al piano della salvezza.
Giuseppe è un nome che in ebraico significa “Dio aggiunga”, infatti San Giuseppe è stato “aggiunto in famiglia”, in quanto sposo di Maria e padre putativo di Gesù e rappresenta un esempio per tutti i padri del mondo.
Descritto nella Bibbia come uomo giusto, è definito da molti come “Il Santo del silenzio”, in quanto sono davvero poche le righe evangeliche che si riferiscono a lui.
Da buon custode della famiglia, si prese cura, in tutto e per tutto, di Maria e Gesù Cristo, persino quando si ritrovò nella drammatica situazione di rifugiato durante la fuga in Egitto, per scampare alla minaccia di Erode.
Grazie a Giuseppe, Gesù imparò il lavoro di falegname, ma soprattutto a nutrirsi della parola di Dio, crescendo in età, sapienza e grazia.
Il Santo obbedì integralmente alla volontà divina, rappresentando fino in fondo l’uomo che “sa prendere con sé”.
L’espressione “prendere con sé” ricorre al termine dell’Annunciazione e si riferisce al fatto che Giuseppe prese con sé Maria, tenendo a riparo lei e Gesù in Egitto, proprio come gli aveva ordinato l’Angelo del Signore.