Riceviamo e pubblichiamo un comunicato congiunto di Usb Basilicata e Usb di Stabilimento:
“Oggi la Fca di Melfi ha comunicato la fermata produttiva fino al 12 Maggio 2020.
Usb di stabilimento e Usb Basilicata sono stati gli unici a chiedere esplicitamente e sin da subito la chiusura dello stabilimento lucano, financo denunciando agli organi preposti quanto stava avvenendo a Melfi.
Il rischio per la salute dei lavoratori, secondo Usb, non era abbattibile con le misure adottate da Fca, la comunicazione di oggi ce ne dà la conferma.
Così come, sin da subito, Usb ha affermato che lo stop alla produzione non può e non deve gravare sul salario dei lavoratori.
Diciamoci esattamente le cose come stanno, come in ogni momento di emergenza, i fondi economici che arrivano dalle istituzioni nazionali e internazionali sono enormi.
In questo contesto l’aiuto che arriverà ai grandi industriali, tra questi la famiglia Agnelli, garantirà loro di superare il momento difficile.
Paradossalmente, in questa fase le grandi imprese guadagnano di più con gli impianti fermi che in produzione.
Come al solito chi pagherà veramente la crisi sono i lavoratori di piccole e grandi imprese e più in generale i più deboli, per loro al massimo ci sarà un sussidio che non basterà a coprire nemmeno le spese mensili.
Ecco perché da subito Usb di stabilimento e Usb Basilicata hanno chiesto che il salario per i lavoratori deve essere pieno.
Non è accettabile che, come al solito, i fondi dell’emergenza finiscano nelle tasche delle grandi imprese, questa volta devono andare a chi legittimamente ne ha bisogno, i lavoratori e i più svantaggiati”.